Autore Redazione
venerdì
12 Marzo 2021
13:03
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Cronaca - Valenza

Teatro Sociale di Valenza: “Dal 27 marzo riaperti in zona gialla? Restrizioni penalizzanti”

Teatro Sociale di Valenza: “Dal 27 marzo riaperti in zona gialla? Restrizioni penalizzanti”

VALENZA – “Un anno di sipario chiuso, la luce è l’affetto di chi ci sostiene”. Con una lettera aperta i lavoratori del Teatro Sociale di Valenza hanno fatto un bilancio della situazione che stanno vivendo, dichiarazioni sottoscritte anche da Associazione Amici del Jazz Valenza, The Joy Gospel Singers, UniTre Valenza, Services&Recording di Fabio Coscia, Collettivo teatrale Officine Gorilla, TeatroDistinto, Associazione musicale Ondasonora / Festival Echos, Ass. Cult. Commedia Community / Teatro Della Juta di Arquata Scrivia e Teatro Civico di Gavi, Compagnia teatrale Coltelleria Einstein, Accademia di danza Vietata Riproduzione, Scuola di danza Primi Passi, Scuola di danza BeArt Valenza, Quizzy Teatro, Luca Zilovich, RednakS Beggar’s Farm, Tuttomusica di Franco Taulino, Bruno Bocchio, Compagnia teatrale Ikeatrando, Compagnia teatrale Notte Magica, Amori in Corso, Spring Up e Me.Dea – Centro antiviolenza. 

È passato, ormai, un anno dal Dpcm del 4 marzo 2020 che vietava ogni tipo di evento con la presenza di pubblico e, di fatto, chiudeva teatri, cinema e locali per la musica dal vivo.
Sipario chiuso. Per noi che lavoriamo in questo settore significa rimanere senza lavoro, perché lo spettacolo “dal vivo” non è una cosa che si può fare in smart working. Intorno a uno spettacolo c’è un intero ecosistema: artisti, registi, autori, tecnici luci, fonici, costumisti, scenografi, organizzatori, produttori, uffici stampa, personale di sala, services, e tanto altro. Tutti mestieri che non possono essere svolti da casa propria. Durante i mesi estivi sono stati fatti salti mortali, azzardi improbabili, pur di poter recuperare parte del lavoro perso e fortunatamente a Valenza è stato possibile organizzare una vivace rassegna presso l’Arena Carducci. Ci abbiamo creduto, ci abbiamo sperato, eppure a ottobre proprio pochi giorni dopo aver annunciato la nuova stagione, la programmazione cinematografica, gli appuntamenti del sabato pomeriggio per ragazzi e famiglie, i corsi e i seminari…è arrivata una nuova chiusura. Il sipario non è stato riaperto. E se per quasi tutte le categorie sono state trovate delle soluzioni, per quanto precarie, i lavoratori dello spettacolo non hanno potuto ripartire”.

Teatro Sociale di Valenza: “Dal 27 marzo riaperti in zona gialla? Restrizioni penalizzanti”
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Teatro Sociale di Valenza: “Dal 27 marzo riaperti in zona gialla? Restrizioni penalizzanti”
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Si dice che il 27 marzo, giornata mondiale del teatro, il sipario si potrà riaprire nelle zone gialle. In realtà sappiamo che non sarà proprio così. Per riaprire il teatro non basta far scattare l’interruttore delle luci, a maggior ragione con l’incertezza del continuo cambio colore delle regioni. Inoltre si parla di restrizioni fortemente penalizzanti. Ad esempio con la capienza ridotta al 25% nella sala cinema potrebbero accedere soltanto 24 persone e, ipotizzando un biglietto di ingresso di 6€, potremmo incassare al massimo 144€ (lordi), con cui sostenere le spese di acquisto del film, la SIAE, le spese pubblicitarie, i compensi al personale tecnico e di sala. Ciò vale anche per il teatro nel quale non potrebbero entrare più di 90 spettatori. Come si può pensare che sia possibile riaprire un teatro a queste condizioni? Purtroppo è la situazione della maggioranza dei luoghi di spettacolo in Italia, in forte difficoltà già prima della pandemia e adesso ancora di più. Lo scorso 22 febbraio abbiamo riacceso per due ore le luci del Teatro Sociale di Valenza aderendo all’iniziativa “Facciamo luce sul teatro” promossa dall’associazione Unita. In quella occasione tante persone hanno dimostrato solidarietà e la voglia di tornare a occupare le poltrone di cinema e teatro. Questo ci dà la forza di continuare a sperare. La speranza di poter tornare a lavorare concretamente, affinché possa esserci presto un prossimo spettacolo grazie anche al sostegno ad oggi espresso dall’amministrazione comunale, e di cui siamo riconoscenti”. 

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