13 Marzo 2021
09:35
Lamorgese e restrizioni di Pasqua: “Controlli capillari”
ITALIA – “Purtroppo a causa della crescita dei contagi, gli italiani sono chiamati ad altri sacrifici dopo un anno di forti limitazioni non facile per le famiglie e le imprese“. Lo ha detto Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa‘ sottolineando che “le forze di polizia, i militari e le polizie locali, come sempre, faranno la loro parte per svolgere controlli capillari sul territorio. Ma un effettivo rispetto delle regole, che in questo contesto è finalizzato alla tutela della salute di tutti i cittadini, dipende soprattutto dai comportamenti individuali e dal senso civico che ci deve legare come comunità nazionale“.
“Il governo guidato dal presidente Draghi deve affrontare un’emergenza sanitaria e una campagna di vaccinazione senza precedenti, ma ha anche il compito di scrivere il Recovery Plan e di tenere insieme una base parlamentare molto ampia e variegata su temi in alcuni casi divisivi – ha detto ancora Lamorgese. Per quel che riguarda il ministero dell’Interno, l’azione di governo deve mirare ad individuare un punto di equilibrio, senza forzare in un senso o nell’altro che offra garanzie sufficienti a tutte le posizioni in campo. Con questo spirito, due giorni fa ho ricevuto al Viminale il senatore Matteo Salvini e allo stesso modo, se lo chiederanno, mi confronterò con gli altri leader dei partiti“.
Per quanto riguarda i flussi migratori Lamorgese ha affermato che “la crisi economica dovuta dalla pandemia rende il fenomeno migratorio ancora più difficile da gestire anche perché sono in aumento, soprattutto dalla Tunisia, gli sbarchi autonomi che possono essere fermati solo in partenza. L’Italia sta facendo il massimo sforzo anche sollecitando l’Europa per l’avvio di nuove forme di partenariato con iniziative tese allo sviluppo e azioni finalizzate al contrasto alle organizzazioni criminali che lucrano sulla tratta di esseri umani. Purtroppo si ripetono – ha proseguito Lamorgese – naufragi in mare con la perdita di molte vite umane: si tratta di tragedie inaccetabili per l’Italia, che ha sempre avuto tra le sue priorità la difesa dei diritti dell’uomo, primo tra tutto il diritto alla vita. In questo contesto vanno considerate, come elemento di difficoltà, le condizioni di instabilità dei governi di alcuni Paesi di origine e di transito dei flussi migratori“.