Autore Redazione
giovedì
30 Aprile 2015
13:08
Condividi
Cronaca - Alessandria

A Palazzo Rosso una tela per non dimenticare i morti sotto le bombe [FOTO][AUDIO]

A Palazzo Rosso una tela per non dimenticare i morti sotto le bombe [FOTO][AUDIO]

ALESSANDRIA – “Non si può descrivere il terrore.” La signora Wilma ha 84 anni e non potrà mai dimenticare quando Alessandria entrò nel mirino dell’aviazione degli Alleati, durante la seconda guerra mondiale. Solo per puro caso Wilma sopravvisse al bombardamento della Cittadella del 5 settembre del 1944 e, questo giovedì mattina, era anche lei presente a Palazzo Rosso, in occasione della cerimonia di Commemorazione delle 559 vittime, cadute tra il 1940 e il 1945. “C’erano due rifugi, io andai in quello che non fu colpito” ha ricordato Wilma “non scorderò mai l’abbraccio di mia madre, che pensava di avermi perso.”

Ora tutti i nomi dei tanti innocenti, caduti sotto i bombardamenti in città, sono parte di un’opera dell’artista Massimo Orsi, affissa nella Sala d’ingresso del Palazzo Comunale di Alessandria. Su un portale creato da Giorgio Annone è stato caricato un archivio dettagliato. CLICCA QUI

Presente a Palazzo Rosso anche Suor Nicoletta, 92 anni, sopravvissuta alla strage dell’asilo Maria Ausiliatrice, in via Gagliaudo, il 5 Aprile 1945: “Ricordo il nostro impegno nel soccorrere le persone rimaste sotto le macerie. Lo scoppio della bomba ruppe anche la statua di Don Bosco. Riuscimmo, però, a ritrovare la sua testa”. In quell’occasione furono 160 vittime, ben 27 erano bambini.  

“Abbiamo consegnato questi nomi all’arte, per sconfiggere il tempo e inciderli per sempre nella memoria” ha dichiarato il primo cittadino Rita Rossa “la guerra significa sempre dolore, non è mai chirurgica.”

Visibilmente emozionato il presidente della Commissione Cultura, Renzo Penna, insieme a Piero Sacchi uno dei più attivi promotori di questa iniziativa. “Finora queste vittime hanno vissuto nel ricordo solo dei famigliari. Da oggi faranno parte della memoria collettiva della città.” Lo stesso Renzo Penna ha lavorato nella doppia veste di politico e familiare di chi non ce l’ha fatta: “Mio fratello Elio aveva solo 13 anni. E’ morto durante il bombardamento del quartiere Littorio, ora Quartiere Cristo. Elio doveva essere a casa sua, ma quel giorno si trovava da nostro zio Domenico. Il loro rifugio fu colpito, a differenza di quello dei miei genitori. Io non ero ancora nato, non ho avuto modo di conoscerlo ma ho sempre vissuto nel suo ricordo.”

Alla cerimonia di commemorazione hanno partecipato i ragazzi del Coro delle Voci Bianche del Conservatorio Vivaldi, oltre al Coro dei 130 studenti delle classi IV e V della Scuola Primaria del Villaggio Europa – I. C. Galileo Galilei, diretti dal maestro Roberto Berzero.

Alla fine, nel cortile dei Palazzo Rosso è stato suonato “il silenzio” ed è stato riprodotto, per qualche secondo, lo scoppio di una bomba. 

Ascolta in basso  [mp3 src=”BOMBA”]

Condividi