18 Marzo 2021
19:54
Vaccini in farmacia: ad Alessandria 60 farmacisti a un passo dall’abilitazione
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Potrebbe arrivare venerdì 19 marzo il via libera alla somministrazione dei vaccini anti-covid nelle farmacie. Il decreto Sostegni dovrebbe contenere la norma che consentirà l’impiego del farmacista come vaccinatore, possibilità oggi non prevista dalla legge.
I farmacisti italiani si erano subito messi a disposizione e ora potrebbero dare un notevole contributo alla lotta al virus. “Dobbiamo moltiplicare i punti vaccinali: diversi attori in campo e più luoghi preposti alla somministrazione. In questo scenario coinvolgere i farmacisti rappresenterebbe uno step fondamentale” ha scritto in un Tweet Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, confermando “novità importanti” già con il decreto Sostegni.
Dopo un apposito corso, i farmacisti potrebbero somministrare i vaccini, accelerando la campagna. I vaccini in farmacia, inoltre, limiterebbero i disagi dei cittadini che abitano lontano dai grandi centri, che potrebbero vaccinarsi nella più vicina farmacia. In attesa del decreto, i farmacisti si sono mossi per farsi trovare pronti. Sono oltre 5 mila i farmacisti italiani già abilitati e 2800 stanno ultimando il corso. Tra questi ultimi ci sono anche i primi 60 farmacisti della provincia di Alessandria arrivati a un passo dall’abilitazione.
Come spiegato da Marcello Pittaluga, presidente dell’Ordine provinciale, i 60 farmacisti alessandrini la prossima settimana sosterranno la seconda prova, l’esame pratico, del corso dell’Unione Tecnica Italiana Farmacisti coordinato dall’Università di Torino. Il corso dovrà essere validato dal Ministero, ha precisato il dottor Pittaluga, ma dovrebbe essere sufficiente per l’abilitazione dei primi farmacisti della provincia di Alessandria.
Il presidente provinciale dell’Ordine dei Farmacisti attende ovviamente il decreto per capire quando e come si potrà partire con le vaccinazioni in Piemonte e nell’Alessandrino. In farmacia, ipotizza Pittaluga, il farmacista dovrà essere assistito probabilmente da un medico in grado di intervenire in caso di eventuali reazioni avverse. “Più semplice” per il presidente provinciale dell’Ordine, sarebbe invece l’impiego dei farmacisti nei punti vaccinali già presenti nei territori. “Impegni permettendo della nostra attività, che è un servizio fondamentale – ha sottolineato Marcello Pittaluga – credo che i farmacisti sarebbero più che disponibili a recarsi nei vari punti vaccinali”.