20 Marzo 2021
11:45
Imprese, lavoro e lotta alla povertà. Le misure del decreto Sostegni
ITALIA – “Sostegno alle imprese, al lavoro e lotta alla povertà”. Sono questi “i capisaldi” del decreto Sostegni illustrato venerdì sera dal Premier Draghi. L’obiettivo, ha spiegato, “è dare più soldi possibile a tutti e più velocemente possibile”. Il decreto muove complessivamente 32 miliardi, lo stanziamento approvato dal Parlamento su proposta del precedente Governo. “Siamo consapevoli che molto probabilmente sono risposte parziali” ha aggiunto Draghi che ha già annunciato “l’ipotesi di un secondo stanziamento” con la presentazione del documento di Economia e Finanza. Sono destinate alle imprese gran parte delle risorse del decreto, “tre quarti dell’importo”, 11 miliardi di euro. Rispetto al passato, il decreto abbandona i codici Ateco e velocizza i pagamenti tramite una piattaforma dell’Ufficio dell’Entrate, ha spiegato Draghi. I pagamenti inizieranno l’8 aprile per chi avrà inoltrato domanda. “Se tutto andrà come previsto” ha aggiunto il Premier, “11 miliardi entreranno nell’economia” il mese prossimo. Il decreto prevede un indennizzo per le imprese della montagna, e riserva “molte poste” al Turismo. Un provvedimento “molto importante” ha aggiunto Draghi, è quello per i lavoratori autonomi, inclusi i lavoratori del settore agricolo. È prevista, infatti, una contribuzione di 2,5 miliardi, “quindi 1,5 miliardi in più rispetto al precedente stanziamento”, ha precisato il Premier. “Intervento significato” è quello nei confronti dei meno abbienti, di coloro che hanno perso il posto di lavoro e il sussidio di disoccupazione dalla metà dello scorso anno. Si estende il reddito di emergenza, sia per quanto riguarda “la platea” che gli importi stanziati. Come aggiunto dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, il decreto si articola su cinque linee di intervento. Tra gli interventi per le imprese, il ministro ha citato il contributo a fondo perduto per le partite iva, “potenzialmente 5,7 milioni di soggetti” di cui 3 milioni, secondo l’Agenzia dell’Entrate, dovrebbero ricevere circa 3.700 euro. Sono 8 i miliardi stanziati per il contrasto alla povertà e ci sono poi quasi 5 miliardi per Salute e Sicurezza. Di questo ulti fondi, 2,8 miliardi sono stati destinati all’acquisto di vaccini e farmaci, cui si aggiungono risorse per logistica e ogni altro intervento di gestione delle crisi, più “un fondo” per la produzione di vaccini in Italia. Sempre in ambito sanitario è previsto un intervento per coinvolgere i medici di base nel processo di vaccinazione, un intervento per le farmacie e Covid Hospital. Per quanto riguarda il Lavoro, “prosegue disciplina emergenziale“ ma distinguendo le diverse situazioni a seconda dell’impatto avuto dalla pandemia e degli strumenti disponibili, ha spiegato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Con il decreto, ha aggiunto, si interrompe al 30 giugno il trattamento eccezionale sul blocco dei licenziamenti negli ambiti dove esistono strumenti autonomi di cassa integrazione ordinaria mentre prosegue fino a ottobre in quei settori dove questi strumenti non ci sono. Sono rifinanziati gli ammortizzatori nell’ambito agricolo e previste risorse per le grandi crisi industriali, Ilva e trasporto aereo. C’è “un significativo intervento, ovviamente rispetto alle risorse e non alle esigenze” per i lavoratori atipici. È prevista una specifica indennità pari a 2400 euro per lavoratori del turismo, degli stabilimenti termali, stagionali e per i lavoratori dello spettacolo. Per lo sport è prevista una specifica indennità per un importo variabile tra 1200 e 3600 euro. “Consistente intervento sul fondo lavoratori autonomi” che consentirà l’esonero contributivo. I disoccupati potranno accedere a Naspi e alla Dis-Coll anche senza aver maturato le trenta giornate nei 12 mesi precedenti e sono prevista risorse per chi ha terminato questi strumenti e in questi mesi non ha potuto trovare un nuovo impiego. Con il decreto, ha aggiunto il ministro Orlando, sono previste ulteriori tre mensilità del Reddito di emergenza ed è rifinanziato il reddito di cittadinanza per un miliardo. “Cambia però la disciplina del reddito di cittadinanza per non disincentivare la ricerca del lavoro” ha aggiunto il ministro. “Si tratta – ha concluso Orlando – di misure di grande importanza per quanto attiene il Lavoro e anche di grande significato per quanto attiene la povertà, la questione che ci preoccupa e che ci deve vedere più attenti nel corso dei prossimi mesi”.
Quarta linea di azione è rivolta agli Enti decentrati con trasferimenti volti a compensare le perdite di gettito e sostenere il trasporto pubblico locale. L’ultima linea di intervento, ha aggiunto il ministro, sarà gestita dai vari ministeri e riguarda settori come Istruzione, Cultura, Filiera agricola, Forze di polizia e settori che hanno avuto crisi particolari.