Autore Redazione
giovedì
1 Aprile 2021
09:03
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Cronaca - Casale Monferrato

Crisi occupazionale nel casalese: i sindacati chiedono alle istituzioni di rimettere al centro il lavoro

Crisi occupazionale nel casalese: i sindacati chiedono alle istituzioni di rimettere al centro il lavoro

CASALE MONFERRATO – Occorre rimettere al centro il lavoro. Lo sostengono a chiare lettere i sindacati del comparto metalmeccanico, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. Lo spunto arriva dalla difficilissima situazione dei lavoratori Cerutti. Le parti sociali hanno spiegato che il 24 marzo “nell’incontro con i giudici incaricati del fallimento OMG e CPE di Casale e Vercelli, era stato detto che entro un paio di giorni sarebbe stata comunicata la decisione in merito al ricorso della cassa integrazione covid per tutti i lavoratori” ma “a oggi“, lamentano i sindacati, non è stato dato “alcun riscontro in merito alla decisione di ricorrere agli ammortizzatori anche se sia il Ministero per lo Sviluppo Economico, che il Ministero del Lavoro hanno dato disponibilità nel convocare un tavolo a Roma sulla situazione di Cerutti“.
I tavoli però avranno senso se verrà concessa la cassa anziché il licenziamento, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, che hanno anche chiesto alle istituzioni, e in primis al Comune di Casale Monferrato, di farsi capofila, convocando tutte le parti sociali e i comuni del territorio per discutere della situazione economico produttivo occupazionale.

La crisi della Cerutti e della Ex Gimi di Mombello richiedono una discussione sul futuro occupazionale nel casalese, “cogliendo l’occasione delle risorse che dovrebbero arrivare con il recovery found, affinchè da questa pandemia se ne esca con il rilancio dell’industria manifatturiera e la salvaguardia delle produzioni e delle professionalità collegate”.

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