6 Aprile 2021
12:03
Vaccini, Cirio: “Siamo pronti a correre ancora più veloci”
PIEMONTE – Da più di un anno il mondo sta combattendo contro il Covd-19. Unica arma a oggi a disposizione per uscire dalla pandemia mondiale è il vaccino. Tra alti e bassi, somministrazioni e ritardi nelle consegne, stando ai dati del ministero della Salute, il totale dei vaccinati in Piemonte si aggira approssimativamente a quota 894 mila. Circa l’80% delle dosi consegnate sono quindi state inoculate. Ieri, nel giorno di Pasquetta, sono state più di 14 mila le persone che hanno ricevuto il vaccino.
Il Presidente della Regione, Alberto Cirio, si è detto speranzoso. “Siamo pronti a correre ancora più veloci, ma per farlo abbiamo bisogno dei vaccini. Dopo i ritardi nelle consegne dei giorni scorsi, ci auguriamo che alle forniture di aprile venga garantita regolarità”, ha scritto il governatore su un post su Facebook il 4 aprile, quando ha visitato il Centro vaccinale di Bene Vagienna in provincia di Cuneo. Ricordiamo che al momento i vaccini disponibili sono tre: Moderna e Pfizer BioNTech, a base di mRNA, e AstraZeneca, a vettore virale.
In merito ai dubbi e alle polemiche legate a quest’ultimo, oggi, stando a quanto riportato da fonti all’Ansa, si terrà una riunione tra i tecnici dell’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) e il Ministero della Salute in merito ad eventuali ulteriori indicazioni sull’utilizzo di questo vaccino. La sentenza definitiva però non arriverà prima di giovedì, quando anche l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) si pronuncerà in merito alla correlazione tra la somministrazione di AstraZeneca e i rarissimi casi di trombosi segnalati dai vari Paesi dell’Unione Europea.
“È possibile, per maggiore precauzione, che l’Agenzia europea dei medicinali EMA indichi che per una determinata categoria è meglio non utilizzare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca”. È quanto dichiarato dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni di Radio 24. Precisa poi che eventi trombotici sono effetti collaterali di tanti altri farmaci, ma che in questo caso le segnalazioni risultano più frequenti perché “il vaccino è stato utilizzato in un numero estremamente alto di soggetti. Non vi è ombra di dubbio che vi sia un rapporto rischio-beneficio positivo”. EMA e AIFA hanno recentemente approvato anche il Johnson&Johnson, unico a somministrazione monodose, che sfrutta la medesima tecnologia di AstraZeneca. Le prime dosi dovrebbero arrivare in Italia entro metà aprile.