20 Aprile 2021
13:32
Chi è Benedetta Raina l’alessandrina che ha sfiorato il concerto del primo maggio: “Ma non mi fermo qui”
ALESSANDRIA – Dopo essere stata selezionata tra le prime 64 canzoni in gara per entrare nelle Nuove Proposte del Festival di San Remo, un altro traguardo (quasi) raggiunto per la cantautrice alessandrina, Benedetta Raina, classe 2001, che è arrivata tra i primi 50 artisti selezionati al 1M Next 2021, il contest da cui vengono scelti tre artisti per salire sul palco del concerto del Primo Maggio. I risultati sono arrivati ieri in tarda serata, e lei non è tra i tre finalisti. Ma alla giovane cantante non mancano sicuramente grinta e talento. “Nessun rammarico. Essere stati tra quei 50 artisti è stata una grande soddisfazione. Personalmente l’unica cosa che mi è dispiaciuta è stata veder scegliere come al solito una grande maggioranza di uomini quando le artiste in gara erano tante”.
Domanda: Quando hai iniziato ad appassionarti alla musica?
Risposta: Tutto è iniziato nel 2009 quando ho visto il video di Natyrally di Selena Gomez su Disney Channel. Fa sorridere ma è così. A nove anni mi sono innamorata di lei e ho capito di voler fare la cantante. Da lì è stata un’escalation: alle medie ho iniziato ad ascoltare gli One Direction, poi musica più seria, e mi sono appassionata ancora di più a questa forma d’arte. Ho comprato una tastiera e ho iniziato a comporre.
D: Da lì in poi è iniziato il tuo percorso artistico.
R: Sì, dal 2019 ufficialmente faccio uscire canzoni con un’etichetta indipendente locale che si chiama Noize Hills Records e da lì è iniziata la mia storia ufficiale con la musica. Sono molto soddisfatta dei risultati che ho raggiunto. Soprattutto perché ora siamo in un periodo in cui gli artisti faticano parecchio. Anche quelli che hanno già un seguito, figuriamoci noi emergenti… La situazione non aiuta, ma se ci si impegna credo che i risultati possano arrivare.
D: Poi hai deciso di partecipare al contest 1M Next 2021
R: È una decisione che ho maturato insieme alla mia casa discografica. Per iscriversi abbiamo mandato la canzone, con il video e un fascicolo. Poi la valutazione è avvenuta sull’intero progetto. Il contest ti inquadra come artista a 360 gradi. Non è la classica audizione o la singola esibizione a determinare la selezione, è un po’ tutto il tuo curriculum. Sono stata selezionata tra più di mille partecipanti.
D: Lo step successivo qual è stato?
R: Non ci hanno fatto fare nessuna esibizione dal vivo, e lo dico a malincuore perché mi sarebbe piaciuto calcare un palco anche solo in questa fase. Invece sono partiti subito con una votazione online, che poi si è scoperto contare solo un 25%. La valutazione complessiva è stata fatta dalla giuria di qualità.
D: Ti sei presentata con Stata Mai. Raccontaci qualcosa di questa canzone.
R: Nasce dalla fine di un’amicizia molto importante e ho voluto intrappolare questo sentimento. Nella musica si parla spesso di amore o problemi con la famiglia. Dell’amicizia non si parla spesso, anche se è una componente fondamentale nelle nostre vite. E siccome ho perso quest’amicizia a cui non avrei mai voluto dire addio ho deciso di dedicarci una canzone scritta con la foga del momento. Che poi è un po’ il concetto che sta dietro ‘Frammenti’.
D: Che si tratta di un Ep…
R: Esatto. Frammenti è un nome che nasce a progetto finito. Mi è sempre piaciuta l’idea di creare un concept album, ma l’EP un concetto non lo aveva. A lavoro finito ho voluto raccogliere, appunto, tutti questi frammenti, come se fossero scatti rubati della mia adolescenza. Infatti la prima canzone risale a quando avevo 15-16 anni e l’ultimo pezzo, che è proprio Stata Mai, risale a un anno fa. È una raccolta di pezzi di vita, di adolescenza.
D: Quando componi che messaggio vuoi trasmettere alle persone?
R: Sto lavorando su un messaggio sui miei nuovi lavori che non sono ancora usciti, e uno uscirà tra poco. Si tratta di pezzi che parlano di più agli altri, perché fino ad ora ho parlato più che altro di me: erano brani autobiografici. La cosa che però mi auguro quando scrivo canzoni è che qualcuno possa ritrovarsi, e quando succede è bello. Ai giovani musicisti consiglio invece di crearsi una loro nicchia.
D: Cosa intendi?
R: Ormai il mercato è molto aperto, e tutti, anche tramite Spotify, hanno la possibilità di inserire la loro musica. E con così tanta gente che può farsi conoscere bisogna distinguersi da subito ed essere sé stessi. Se interpreti un personaggio la gente se ne rende conto. Anche se poi è difficile farsi strada. Penso che crearsi un mondo proprio sia il modo migliore.
D: Progetti per il futuro?
R: Sono tanti, soprattutto dal punto di vista artistico, perché sul live pronostici non si possono fare. Però posso dire che tra pochissimo uscirà un singolo che a oggi rimane la mia canzone preferita.
D: Come mai?
R: Perché è stata composta in un modo particolare: mi sono occupata per la prima volta anche di una piccola parte della fase della produzione. Ma la cosa che mi rende più felice è che ho ritrovato l’ispirazione e sto ultimando quello che credo sarà il mio primo album. Spero di farlo sentire per intero entro la fine dell’anno.