Autore Redazione
venerdì
23 Aprile 2021
04:51
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Cronaca - Alessandria

I dubbi dei ristoratori sul Decreto riapertura: “Difficile lavorare con posti solo all’aperto”

I dubbi dei ristoratori sul Decreto riapertura: “Difficile lavorare con posti solo all’aperto”

ALESSANDRIA – Il Governo ha ufficialmente varato il nuovo Decreto aperture che entrerà in vigore da lunedì 26 aprile. Proprio in concomitanza, come ormai sembra, con il passaggio del Piemonte da zona arancione a gialla. Un tentativo di ritorno alla normalità che, tuttavia, lascia perplessi (se non in parte delusi) molti ristoratori. Soprattutto quelli abituati a lavorare maggiormente di notte come i gestori di pub e paninoteche. Al di là del coprifuoco, che è ritenuto giusto dalla maggior parte, a rendere tutto più difficoltoso è l’impossibilità di accogliere i clienti all’interno del locale. Questo perché non tutti hanno “gli spazi adeguati per ospitare gli avventori all’aperto“, ci spiega Patrick Neckelmann del John’s Pub. Il Decreto infatti predispone le riaperture ma solo con servizio all’aperto.

Oltre a essere in balia del meteo, il vero problema è che sino a metà-fine maggio con, una escursione termica importante tra pomeriggio e sera, non so quanti abbiano voglia di bersi una birra al freddo“, aggiunge. Per poi spiegare che “bisogna comunque far buon viso a cattiva sorte. Da lunedì, se saremo gialli, sono pronto a ospitare dalle 16 sul marciapiede fuori dal pub i clienti e ho predisposto nel cortile interno del palazzo, e per questo ringrazio tutti gli inquilini, un piccolo spazio all’aperto“.

Ed è proprio la questione relativa allo spazio esterno che preoccupa i ristoratori. Tanto che, secondo una stima delle associazioni di categoria, il 40% dei titolari di pub e ristoranti italiani non aprirà al pubblico a partire dal 26 aprile. “Un locale come il nostro, che non ha cortili e non è su una piazza, deve chiedere il permesso al Comune per chiudere un tratto di via e posizionare i tavoli. Purtroppo, come ormai succede da un anno a questa parte, le cose si sanno all’ultimo senza possibilità di organizzarci per tempo“, spiega Stefano Grande dell’Al Rock Cafè di via Canina. “Noi come locale abbiamo sempre seguito le regole e continueremo a farlo. Lavorare solo all’aperto non sarà per nulla facile perché saremo soggetti alle bizze del tempo. Speriamo che queste restrizioni però siano utili per poter riaprire in maniera finale. La prendiamo come un ultimo grande sforzo in attesa del ritorno alla normalità“.

Certo, i tavoli saranno ridotti e anche l’asporto, con le riaperture in vista potrebbe subire un forte calo: “Ma sino all’inizio di maggio penso di non aprire“, racconta Remo Benzi di Hop – Mangiare di birra. “Continuerà con l’asporto e poi riaprirò grazie alla possibilità di un dehor esterno. So di essere fortunato in questo. Molti altri miei colleghi non hanno questa possibilità e sicuramente sarà difficile riaprire e ripartire“. Tuttavia per questo ristoratore di lunga data le restrizioni “sono giuste. Penso sia meglio partire un po’ con il freno tirato per poi, magari con l’arrivo dell’estate, riaprire effettivamente come prima della pandemia. Nella speranza che questa sia effettivamente anche l’ultima volta“.

Photo by Michel Stockman on Unsplash

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