22 Aprile 2021
14:57
Cirio critica il Governo sulla scuola: “Studenti al 70% in classe? L’accordo era del 60%”
TORINO – “Condivido l’impostazione di Draghi su alcune tematiche non condivido il fatto che sull’apertura delle scuole, un accordo fatto in Conferenza delle Regioni il giorno prima, il Governo abbia cambiato le carte in tavola“. A dirlo, in un’intervista al direttore Giannini de La Stampa in 30 minuti al Massimo, è stato Alberto Cirio. Il Governatore ha sottolineato che “se il Consiglio dei ministri in Cdm scrive 60 o 70 ha finito i suoi problemi ma quel numero si ribalta sulla vita delle persone”.
La critica del governatore piemontese sta nel fatto che le Regioni si erano accordati per un rientro in classe alle superiori al 60%, trasformato poi al 70% nel nuovo Decreto aperture. Per questo il presidente del Piemonte annuncia che “in Conferenza unificata oggi arriveremo con una posizione critica perché se il giorno prima concludi un accordo formalizzato con le Regioni, i Comuni e le Province poi tutti si aspettano di vederlo scritto nel decreto. Se si cambia si torna in Conferenza e lo si ridiscute, oggi non è avvenuto“. Cirio ha poi sottolineato che “noi abbiamo fatto una Conferenza delle Regioni alla presenza dei ministri Gelmini, Lamorgese, Bianchi e Giovannini. Quindi con questi quattro ministri autorevolissimi del governo Draghi abbiamo concordato la linea e abbiamo scritto 60% ma tendente al 100% perché vogliamo rimandare tutti a scuola ma in modo da farlo in sicurezza. Se questa cosa viene cambiata è un problema perché oggi tutte le Regioni con le prefetture che hanno la competenza sui trasporti della scuola si sono trovate a doversi riconvocare per cambiare il numero“.