Autore Redazione
giovedì
29 Aprile 2021
08:35
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Cronaca - Alessandria

Anche Fai e Adsi si uniscono alla protesta contro l’impianto biogas di Valmadonna

Anche Fai e Adsi si uniscono alla protesta contro l’impianto biogas di Valmadonna

VALMADONNA – L’Associazione italiana dimore storiche (Adsi) e il Fondo ambiente italiano (Fai) dicono anche loro no all’impianto a biomassa in località Valmadonna. La frazione di Alessandria, con poco più di duemila abitanti, da mesi sta protestando e lottando contro la realizzazione della struttura.

Secondo Gianni Pittaluga, presidente del Comitato No-Biogas Valmadonna, la creazione di un impianto a biomassa “comprometterebbe in modo irreversibile l’ecosistema rurale e residenziale e stravolgerebbe l’assetto urbanistico e viario della zona, principalmente costituito da stradine di campagna“. Pittaluga ha inoltre spiegato all’Ansa che “ogni anno ci sarebbe il transito di 6000 autotreni, di cui 3000 in entrata, carichi di liquami. Senza contare i grandi rischi per la salute – documentati da numerosi studi medici – che potrebbero essere causati dalla prolungata esposizione dei residenti ai composti organici volatili emessi dall’impianto, a danno di fegato, reni e sistema nervoso centrale“. Pittaluga ha inoltre fatto notare la vicinanza di edifici di grande valore storico e architettonico all’area interessata dai lavori come la cittadella di Alessandria e La Scrivana una delle dimore storiche della Regione Piemonte già esistenti nel Cinquecento.

Per Sandor Gosztonyi, presidente Asdi per Piemonte e Valle d’Aosta, “la realizzazione del biogeneratore è quanto meno inopportuna. Ancora una volta l’arte e la bellezza del paesaggio rischiano di essere sacrificati. Ci risulta che gli elementi tecnici sufficienti per opporsi siano parecchi. Secondo la legge emanata nel 2017 dalla Regione Piemonte, infatti, il progetto non risponde ai requisiti ed agli strumenti di pianificazione urbanistica o territoriale che devono adeguarsi al Piano paesaggistico regionale (Ppr)“. Un parere simile è quello di Ileana Spriano, capo della delegazione Fai di Alessandria, secondo cui l’impianto di bio-gas “per caratteristiche e dimensioni appare del tutto improprio rispetto ai caratteri dei luoghi nonché in forte contrasto con le linee di indirizzo e le norme del Piano Paesaggistico e del Piano Energetico della Regione Piemonte. L’11 marzo scorso la Provincia ha imposto uno stop al progetto chiedendone una rivisitazione. L’azienda Ravano Power dovrà presentare informazioni e integrazioni entro 90 giorni dal ricevimento del verbale“.

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