Autore Redazione
venerdì
30 Aprile 2021
05:56
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Cronaca - Alessandria

Coldiretti Piemonte: “Necessario prorogare i permessi per i lavoratori stranieri”

Coldiretti Piemonte: “Necessario prorogare i permessi per i lavoratori stranieri”

ALESSANDRIA – È necessario sburocratizzare le procedure per permettere di prorogare il permesso per gli stranieri: a rischio la raccolta. È quanto sottolineato da Coldiretti Piemonte. L’emergenza Covid ha provocato lo stop ai collegamenti con India e altri Paesi da cui provengono circa 35mila lavoratori impegnati nelle campagne italiane. Da qui l’esigenza di prorogare i permessi dei lavoratori già presenti sul territorio. I nullaosta sono infatti in scadenza il 30 aprile, e senza rinnovo non è possibile garantire la continuità delle produzioni agroalimentari Made in Italy. E il problema riguarda più di 30mila lavoratori.

In quest’ottica è importante inserire nella prossima riforma della Politica Agricola (Pac) una clausola sociale di condizionalità per subordinare la concessione alle imprese agricole di aiuti e risorse europee al rispetto dei contratti collettivi e dei diritti dei lavoratori”, spiegano Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale.

Occorre nella Pac puntare su un’assegnazione di risorse che consideri anche il contributo alla sostenibilità ambientale sociale e all’occupazione da parte delle imprese agricole con l’obiettivo di valorizzare la distintività delle produzioni di cui la tracciabilità dell’origine e l’etichettatura sono i principali strumenti per recuperare valore sul mercato”, proseguono. Moncalvo e Rivarossa sottolineano anche che “l’opportunità di un lavoro in agricoltura deve essere accompagnata da un piano per la formazione professionale e misure per la semplificazione ed il contenimento del costo del lavoro”.

Serve anche una radicale semplificazione che possa ridurre la burocrazia, garantire flessibilità e tempestività del lavoro stagionale in un momento in cui tanti lavoratori di altri settori sono in difficoltà. In Piemonte, la raccolta dell’ortofrutta solamente vede coinvolte 8 mila imprese che necessitano di 20 mila raccoglitori. Guardando poi oltre ci sarà la medesima necessità per la vendemmia durante la quale negli scorsi anni, oltre 5 mila aziende vitivinicole piemontesi hanno attesto l’attivazione della procedura per generare circa 13 mila posti di lavoro”, concludono.

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