16 Maggio 2015
08:46
Albenga e il baratto per far fronte alla crisi
ALBENGA – E se anche le amministrazioni si aprissero al baratto? La domanda ha già una risposta, quella del vicesindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, che ha accolto la proposta del circuito iBarter, la prima piattaforma italiana per il baratto multilaterale online. Il Comune ligure, da cui è partita la seconda tappa del Giro d’Italia, attraverso il Comitato di Tappa, ha messo a disposizione di iBarter degli spazi pubblicitari ottenendo così dei crediti, o meglio iBcredits, che ha impiegato per acquistare servizi e prodotti presenti sul circuito.
“Noi – ha spiegato Tomatis – non conoscevamo la società iBart, poi abbiamo approfondito con gli uffici tecnici e ci è sembrata una buona idea, soprattutto in un momento in cui il denaro contante è sempre meno. Abbiamo messo a disposizione degli spazi promozionali in cambio di servizi o oggetti che la piattaforma propone”.
I riscontri sono stati immediati “noi abbiamo ottenuto 10mila unità offrendo una cifra di 10 mila euro in spazi di sponsorizzazione in occasione del Giro. Questo perché il nostro servizio è stato scambiato con altri buoni che servono ad acquistare servizi presenti sulla piattaforma”.
Albenga ha subito beneficiato di questa disponibilità e ha potuto ottenere stands per le giornate promozionali, magliette utilizzate come gadget per il giro d’Italia, l’uso di gonfiabili e borse brandizzate con i loghi degli sponsor, tutto senza spndere un euro.
“Il servizio – ha spiegato il vicesindaco – funziona. Io posso tranquillamente consigliarlo alle amministrazioni”.
Marco Gschwentner responsabile strategie di sviluppo iBarter e tra i fondatori del circuito ha spiegato che questo circuito “sostanzialmente offre sono le stesse opportunità che vengono riservate ad un’azienda privata. Innanzitutto l’ente, come l’impresa, non viene costretto a mettere mano al portafoglio, ma può utilizzare come merce di scambio i propri prodotti/servizi – in questo caso specifico è pubblicità – per l’acquisto dei beni di cui ha bisogno. In secondo luogo, operando su un’unica piattaforma che ha il preciso scopo di creare una rete dedicata allo scambio, è possibile individuare nuovi fornitori e nuovi clienti. E questo, anche per un ente pubblico può rappresentare un vantaggio. Gli scambi non sono contestuali ma vengono effettuati attraverso un meccanismo di crediti acquisiti/ceduti utilizzando l’iBcredit, una moneta complementare che per semplicità è stata equiparata all’euro: 1 iBcredit = 1 euro. In questo modo è l’operatività sul circuito che alimenta lo stesso circuito, offrendo sempre nuove possibilità alle aziende iscritte”.
COME FUNZIONA: Per ciascuna azienda che aderisce al sistema iBarter viene aperto un conto in crediti (iBcredit), come fosse un classico conto corrente bancario. Ogni azienda ottiene un fido commerciale, ovvero una disponibilità ad andare in negativo sul proprio conto in crediti per acquistare ancor prima di aver venduto i propri prodotti o servizi. Ciascuna azienda propone i propri prodotti o servizi mettendosi in contatto con altre aziende e presentando direttamente proposte. A ogni vendita o acquisto, il pagamento verrà effettuato in iBcredit, accreditati o addebitati sul proprio conto. Al momento dell’iscrizione, viene chiesta una fee di ingresso.