6 Maggio 2021
09:37
Il terremoto del Friuli del 1976 ricordato dagli alessandrini che lo vissero come soccorritori
ALESSANDRIA – Erano le 21:00:12 del 6 maggio 1976 quando la terra tremò con una violenza inaudita in Friuli. Un sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter, sentito anche nei territori circostanti. Ulteriori scosse furono registrate l’11 e il 15 settembre di quello stesso mese. L’epicentro di quel terremoto fu tra Gemona e Artegna, i due centri che registrarono il maggior numero di vittime oltre che di danni. A morire furono 990 persone mentre gli sfollati furono oltre 100 mila.
Quello del Friuli è ricordato come il quinto peggior evento sismico che abbia mai colpito l’Italia nel corso del Novecento. Viene subito dopo il terremoto di Messina del 1908 (magnitudo 7,1 con 60.000/80.000 vittime), il terremoto della Marsica del 1915 (magnitudo 7,0 con 30.000 vittime), il terremoto dell’Irpinia del 1980 (magnitudo 6,9 con 3.000 vittime) e il terremoto dell’Irpinia e del Vulture del 1930 (magnitudo 6.7 con 1.400 vittime).
In quei giorni lungo tutto lo Stivale iniziò una corsa alla solidarietà per aiutare la popolazione friulana. Anche da Alessandria molti partirono per dare una mano. Ad esempio la Sezione dell’Associazione Nazionale Alpini di Alessandria partecipò agli interventi di soccorso nel Cantiere ANA n.7 a Moggio Udinese. Con un post su Facebook la Protezione Civile della provincia ricorda come “furono moltissimi gli alessandrini volontari che in forma associata o singolarmente, unitamente alle forze istituzionali e ai giovani militari di leva accorsero in soccorso delle popolazioni sconvolte da questo terribile evento. L’idea di una protezione civile moderna nasce dopo questo terremoto“.
La Croce Verde di Alessandria ha pubblicato su Facebook una foto d’epoca dei pacchi viveri stipati e pronti per essere inviati alla popolazione sfollata. “Sono passati 45 anni. Non ci sono rimaste molte foto, solo gli aiuti stoccati in sede pronti per essere portati in Friuli. Ma i ricordi e il pensiero alle vittime di quel terremoto sono ancora vivi“, si legge. Anche la Croce Rossa di Alessandria con i suoi volontari si recò in Friuli per prestare soccorso.