Ristoratori: per 6 su 10 nel 2020 calo di fatturato oltre il 50%

ITALIA – Il settore della ristorazione nel 2020 è crollato. Lo dice una ricerca di Fipe-Confcommercio che svela come siano andati persi 514mila posti di lavoro dopo che tra il 2013 e il 2019 ne avevano creati 245mila. La pandemia ha cambiato le abitudini degli italiani: si mangia di più in casa, obbligatoriamente, e quindi la spesa alimentare tra le mura domestiche è cresciuta di 6 miliardi mentre è crollata di 31 miliardi di euro quella in bar e ristoranti.

Il calo di fatturato è precipitato in quasi tutti i casi, segnalati dal 97,5% delle imprese (nel 2020). Per oltre 6 ristoratori su 10 la riduzione ha superato il 50% del volume d’affari dell’anno precedente. Un crollo non supportato dagli aiuti, ritenuti dall’89,2% degli imprenditori inutili o poco efficaci.

L’unica buona notizia è che l’84,3% degli imprenditori scommette su una ripresa del settore, subordinata però alla fine dell’emergenza. Secondo gli intervistati da Fipe-Confcommercio, il 2021 sarà ancora un anno di fatturati in calo, mediamente del 20% e il 66% dei responsabili di grandi aziende della filiera (industria, distribuzione e ristorazione) prevede una ripresa non prima del 2022-2023, mentre il 27% pensa che solo nel 2024 ci sarà una vera inversione del trend.

Secondo gli esperti solo il potenziamento dei servizi digitali, delivery food in testa, potrà mitigare il freno al ritorno alla nromalità insieme a una maggior attenzione su qualità dei prodotti, originalità nell’offerta, marketing e sostenibilità.