Autore Redazione
mercoledì
30 Giugno 2021
11:03
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Cronaca - Alessandria

“Morire di speranza”: una preghiera per non chiudere gli occhi e aiutare davvero chi cerca una vita migliore

“Morire di speranza”: una preghiera per non chiudere gli occhi e aiutare davvero chi cerca una vita migliore

ALESSANDRIA – Questa sera, mercoledì 30 giugno, alle 19, nella Chiesa di Santo Stefano ad Alessandria si terrà la preghiera “Morire di speranza“, in memoria di quanti hanno perso la vita nei viaggi verso l’Europa e il Nord America guidati dalla speranza di un futuro migliore. Il momento di riflessione è stato promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Caritas diocesana e dall’Ufficio diocesano Migrantes.

La preghiera è anche un modo per riflettere su un’emergenza sempre più dolorosa dai numeri impietosi. Sono infatti 4071 i profughi che da giugno 2020 a oggi hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le vie di terra nel tentativo di raggiungere l’Europa. 43.397 persone morte accertate, senza contare i dispersi, nei viaggi verso l’Europa, dal 1990 al primo semestre del 2021. Negli ultimi 5 anni le vittime sono più di 16.000, di cui il 14% bambini e il 26% donne. Più della metà delle vittime si sono registrate sulla rotta marina verso l’Italia, per lo più dalla Libia mentre il 37% lungo la rotta marina verso la Spagna, per lo più dal Marocco.

La preghiera “Morire di speranza” è un appuntamento che si rinnova ogni anno, in tante città italiane, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio insieme ad altre associazioni impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi.

Il presidente di Sant’Egidio, il prof. Marco Impagliazzo, a conclusione della preghiera che si è svolta a Roma, ha detto: “C’è bisogno di fermarsi, come abbiamo fatto in questa preghiera, non per accusare, ma per chiedere un’assunzione di responsabilità: se non si apriranno strade legali e solidali dovremo ancora assistere a tante morti. Da questa assemblea si alza un’indignazione morale per la sordità e la cecità del nostro mondo, sale un appello perché tutto questo cambi“.

 

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