Autore Redazione
venerdì
2 Luglio 2021
05:00
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Cronaca - Alessandria

A Castellazzo nuovo appuntamento con la rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore”

A Castellazzo nuovo appuntamento con la rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore”

CASTELLAZZO BORMIDA –  Questo venerdì  2 luglio, alle 21, nella Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione Luigi Longo, in via Baudolino Giraudi 421 a Castellazzo Bormida, si terrà il secondo incontro della rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore”, con la direzione artistica di Paolo E. Archetti Maestri e Eugenio Merico.

Michele Anelli e Gianni Lucini saranno gli interpreti di un reading dal titolo “Compagni“. Le due voci accompagnate dalla chitarra di Anelli, tracceranno un percorso emotivo con uno scambio vivace e introspettivo delle proprie esperienze vissute in un percorso politico comune. Due differenti età che si confrontano e che hanno vissuto la crisi della sinistra italiana. Con la parola compagno – colui che mangia il pane con un altro- si sente ancora il desiderio dell’unione e la volontà di lavorare insieme per l’umanità. E’ un dovere ricordare che siamo compagni di Adil Belakhdim, lavoratore sindacalizzato ucciso a Novara alcuni giorni fa mentre partecipava ad una delle forme di lotta più antiche nella tradizione dell’unionismo operaio: il picchettaggio.

Di seguito l’intervista audio a Michele Anelli.

Il Grand Drifter è Andrea Calvo che proporrà alcune sue canzoni e ci condurrà nella musica del Red Wedge esperienza inglese degli anni ottanta di Rock e politica, un movimento di artisti che si schierarono a fianco degli operai e dei lavoratori contro il governo dei conservatori e di Margaret Thatcher.
Red Wedge si traduce con Cuneo Rosso e deriva dal titolo di una famosa opera di El Lissitzky: “Cuneo Rosso batte i bianchi”. Lissitzky fu esponente dell’avanguardia russa e in quest’opera costruttivista le due figure geometriche elementari, il triangolo rosso e il cerchio bianco, sono messe al servizio della politica rivoluzionaria.
Una serata dedicata quindi alla dignità del lavoro come una delle espressioni vitali dell’uomo, e una serata dedicata alla voglia e volontà di poter riprendere le relazioni personali e sociali

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