4 Luglio 2021
19:41
Il Piemonte punta sugli infermieri di comunità per potenziare l’assistenza territoriale
PIEMONTE – La Giunta Regionale del Piemonte ha definito le linee di indirizzo per gli infermieri di famiglia e di comunità (IFeC). Si tratta di una risorsa professionale che opera all’interno del Distretto socio-sanitario con l’obiettivo di potenziare l’assistenza territoriale e domiciliare. L’infermiere di famiglia e di comunità dovrà operare in stretta sinergia con i medici di medicina generale e tutti gli altri professionisti coinvolti nella gestione della sanità territoriale e, secondo le linee guida tracciate dalla Giunta regionale, dovrà acquisire le necessarie competenze attraverso un master universitario di primo livello in Infermieristica di famiglia e di Comunità.
La Giunta piemontese ha comunque in programma anche specifici percorsi formativi progettati in collaborazione con gli atenei piemontesi, necessari all’acquisizione delle competenze minime. A tal proposito, sarà costituito un comitato scientifico che coinvolgerà rappresentanti della Regione Piemonte, delle Università degli Studi di Torino e degli Studi del Piemonte Orientale e delle Aziende sanitarie per la formazione dei professionisti e per assicurare l’adeguatezza e la coerenza dei contenuti e delle metodologie del corso regionale.
Attraverso gli infermieri di famiglia e di comunità, la Regione Piemonte, ha sottolineato l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, vuole “migliorare l’appropriatezza delle prestazioni e l’integrazione territorio-ospedale-territorio, ridurre gli accessi impropri (codice bianco) al Pronto soccorso e la riammissione in ospedale a 30 giorni dopo la dimissione al domicilio, incrementare la partecipazione dell’utenza ai programmi di screening”. Il sistema sanitario, ha aggiunto il membro della Giunta regionale, “è chiamato ad anticipare i bisogni dei pazienti e a seguirli in maniera continuativa lungo tutto il percorso assistenziale, secondo una sanità di iniziativa integrata con i servizi sociali. Tutto ciò, tenendo in particolare conto il progressivo invecchiamento della popolazione, l’incremento di persone con almeno una patologia cronica (40,8% della popolazione), le condizioni di co-morbidità in soggetti over settantacinquenni (66,6%) e la progressiva semplificazione della dimensione e composizione delle famiglie, con il 29,6% delle persone over sessantacinquenni che vivono sole”.
Il documento di indirizzo secondo il Nursing Up rischia però di lasciare gli infermieri di famiglia e di comunità solo sulla carta senza nuove assunzioni. Il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie sollecita infatti “un concorso regionale per l’assunzione di infermieri per creare adeguate graduatorie per tutte le aziende sanitarie del Piemonte”.
“Alle parole e agli annunci – ha puntualizzato il Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri – la Regione deve far seguire i fatti: le assunzioni. Senza nuovi infermieri non si andrà da nessuna parte, con nessun progetto, semplicemente perché le aziende non hanno il personale necessario a metterli in pratica. La Regione ha gli strumenti e le strutture per fare il concorso in tempi brevissimi. Si può sfruttare il decreto legge, in materia sanitaria, che snellisce le procedure di concorso, facendo ad esempio saltare la preselezione e dimezza i tempi. Ora, però, la Regione deve agire e fare il concorso entro l’autunno portando a termine le assunzioni entro la fine dell’anno”.