28 Luglio 2021
08:15
In canoa con Martina, tra fatica e bellezza: “A S. Marco chiedo un segno sulla mia vocazione”
SANTA MARIA MADDALENA – Venezia è vicina. Tra tre giorni il Cammino di San Marco si concluderà proprio nella città della Laguna, davanti alla tomba dell’Evangelista e, per il vescovo di Alessandria Guido Gallese e i ragazzi della Diocesi, sarà finalmente arrivato il traguardo tanto agognato. Ieri l’ottava tappa si è conclusa a Santa Maria Maddalena, in provincia di Rovigo, al termine di quasi 60 chilometri di pagaiate sul Po.
“Una bellissima esperienza” ha raccontato a Radio Gold Martina Diotallevi. 19 anni, Martina studia Filosofia a Roma dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico Galilei. Per lei si tratta della seconda volta sul fiume. “Rispetto alla prima edizione del Cammino di San Marco, però, raggiungere Venezia solo attraverso il Po, senza nessuna tappa a piedi, ha reso questa esperienza ancora più bella. Cominci ad avere una percezione diversa del fiume, senti che un po’ ti appartiene. Tutta la natura intorno è diversa, se vista dal fiume, da questa prospettiva unica. Sono contenta del bel gruppo che si è creato e, anche se a volte si fa fatica, la nostra unione è fondamentale per superare le difficoltà fisiche. Ogni mattina ci svegliamo tra le 4.30 e le 5 per poter compiere il tragitto nelle ore più fresche della giornata. Anche a me è capitato di essere stanca e mi sono fatta trascinare per una parte della tappa: insomma, impariamo a portare anche i pesi degli altri”.
Ad arricchire il Cammino di San Marco, inoltre, è l’aspetto spirituale: “Ci avviciniamo a Venezia e posso solo immaginare che sensazione proverò. Ogni giorno leggiamo un capitolo del Vangelo di Marco, recitiamo le Lodi e i Vespri. Insieme a me ci sono ragazzi che magari sono cristiani “per abitudine” o altri che prima di partire si ritenevano atei e che ora, per la prima volta, si sono veramente posti dei veri interrogativi sull’effettiva esistenza di Dio, è veramente bello vedere ogni giorno le loro emozioni. Durante la giornata, infatti, si è immersi completamente nella natura, un fatto che di per sé favorisce un raccoglimento interiore”.
Prima di partire il Vescovo Gallese ha chiesto a ognuno dei partecipanti di chiedere qualcosa a San Marco e anche Martina l’ha fatto: “Ho chiesto un segno nel mio percorso di discernimento spirituale, per poter capire quello che potrei diventare“. Ad oggi, infatti, la giovane alessandrina sta valutando una scelta, quella della consacrazione, di sicuro rara per una ragazza del nostro tempo: “Vivo una vita normalissima, tra lo studio e gli amici, ma non nascondo di aver pensato anche a questa eventualità. All’inizio pensavo di darmi un tempo limite entro il quale prendere una decisione definitiva ma questo tipo di percorso non può essere programmato. Da parte mia c’è una disponibilità totale rispetto a quello che il Signore vorrà, sono pronta ad accogliere i segni che verranno. Il Signore ha i suoi tempi. Voglio precisare che per “consacrazione” si intende la totale disponibilità al Signore, che può manifestarsi sia attraverso una scelta più radicale come quella di prendere i voti sia, ad esempio, nel matrimonio” ha concluso Martina, una ragazza felicemente in bilico tra l’impazienza di sapere dove la vita la condurrà e l’entusiasmo di volersi godere fino in fondo ogni singola tappa del viaggio, non solo di quello in canoa.