Autore Redazione
mercoledì
17 Giugno 2015
14:32
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Cronaca - Valenza

L’impresa sulla piscina estiva di Valenza: “nel 2015 non era prevista l’apertura”

L’impresa sulla piscina estiva di Valenza: “nel 2015 non era prevista l’apertura”

VALENZA – L’associazione temporanea di impresa (Ati), composta dalla Julio Scsd di Torino, Icem di Mede e Bianchinpianti di Alessandria, da contratto, non doveva garantire l’apertura estiva della piscina. Lo ha spiegato a Radio Gold News Andrea Boscolo, rappresentante dell’Ati, che ha chiarito quali fossero gli accordi in essere con la passata amministrazione, quali le prospettive per la piscina e le ragioni delle pessime condizioni attuali (si legga QUI). Partendo proprio da questo ultimo aspetto Boscolo ha voluto chiarire che “tutto il materiale asportato è stato prelevato dal Comune di Valenza perché ritenuto utilizzabile per le palestre e le scuole della città. Noi abbiamo consegnato l’impianto alla fine di agosto dell’anno scorso, invitando l’amministrazione a prelevare quanto di loro interesse perché avremmo iniziato, di lì a breve, le opere di demolizione per il nuovo impianto. Loro hanno asportato quanto di loro necessità tenendo conto che non era previsto contrattualmente che nel 2015 la piscina all’aperto dovesse essere ancora funzionante. In base al contratto avevamo il dovere di gestire la piscina estiva solo nel 2014.
Nel mese di maggio era però stata promessa la riapertura del complesso e in effetti la società ha confermato di essere stata contattata per intervenire in questo senso: “noi – ha spiegato Boscolo – abbiamo dato la disponibilità all’operazione di recupero dell’area all’aperto. Abbiamo presentato una proposta di intervento per rendere la piscina estiva nuovamente agibile. L’operazione era stata stimata in 100 mila euro tra opere tecnologiche ed edili, necessarie a ripristinare quanto asportato e demolito dall’amministrazione. Non hanno risposto rispetto a questo impegno ma noi contestualmente abbiamo dato la nostra disponibilità ad affidare ad altri soggetti la struttura estiva. Finora però, dai primi di maggio, non abbiamo avuto contatti formali. Tengo anche a dire che in quell’area ci sono 3.500 euro di arredi che appartengono a noi e sono quelli che avete visto all’esterno: lettini, ombrelloni, sdraio. Sappiamo che manca qualcosa e faremo un sopralluogo anche noi e verbalizzeremo quanto non è più presente.
Secondo Boscolo, sulla base dei numeri presentati a inizio maggio, occorrerebbero circa due settimane per rendere accessibile la piscina estiva: “noi abbiamo accettato l’anno scorso l’incarico di gestione della struttura all’aperto, immaginando che poi sarebbero iniziati i lavori e sinceramente speriamo che comincino prima possibile”. Sulla questione della piscina coperta l’associazione infatti ha le idee chiare:vogliamo rispettare il contratto, c’è un investimento importante e serio e un project financing di 35 anni. Noi vogliamo iniziare tutto come previsto per restituire la piscina al coperto e quella estiva. In questo momento stiamo aspettando l’approvazione del progetto esecutivo dopo il ritardo di 7 mesi di quello definitivo, presentato il 18 luglio del 2014. I progetto esecutivo deve ancora essere validato da un soggetto terzo, una società di Milano anche se dovremmo essere alle battute finali. Una volta validato avremo tempo 30 giorni per aprire il cantiere.  Il cantiere dovrebbe partire a luglio o a settembre una volta superato questo passaggio. Occorre dire comunque che se arrivasse ora apriremmo il cantiere a luglio e la concomitante apertura della piscina estiva provocherebbe un problema di sicurezza”.

Boscolo intanto ha detto di essere disponibile al confronto con il Comune anche per invitare tutti a “sbrigarsi. Noi eravamo pronti l’anno scorso a partire con il cantiere ma non abbiamo potuto iniziare per via delle lungaggini che ho spiegato. Siamo comunque pronti a partire e a dare vita alla nuova struttura“.

Fabrizio Laddago

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