Autore Redazione
lunedì
16 Agosto 2021
11:40
Condividi
Cronaca - Eventi - Piemonte

Quel battito d’ali. Recensione di “Mariposa. Delirio di un uomo su una sedia di plastica” a Paesaggi e Oltre

Tantissimo pubblico ieri alla tappa Costigliolese del Festival di musica e teatro nelle terre dell’UNESCO. In scena Tommaso Massimo Rotella e Patrizia Camatel
Quel battito d’ali. Recensione di “Mariposa. Delirio di un uomo su una sedia di plastica” a Paesaggi e Oltre

COSTIGLIOLE D’ASTI – Paesaggi e oltre Landscapes and Beyond, il festival promosso dalla Comunità Collinare tra Langa e Monferrato, con la direzione artistica del Teatro degli Acerbi, è “Paesaggio che si fa Teatro e Teatro che diventa Paesaggio”. E’ tanti luoghi ed è anche un anfiteatro addossato alla collina, davanti ad un altro anfiteatro, fatto di altre colline e di colori che si perdono in lontananza al tramonto.
La serata di Ferragosto della prestigiosa e ormai ventennale rassegna di musica e teatro nelle terre dell’UNESCO si è svolta ieri nell’anfiteatro naturale di frazione San Michele e di nuovo il paesaggio è andato oltre, fondendosi con la verità teatrale che ne ha fatto altro. Da terrazza sul Monferrato si è trasformato nel balcone del bilocale al mare, dove si svolge “Mariposa. Delirio di un uomo su una sedia di plastica”, interpretato dagli affiatati e sorprendenti Tommaso Massimo Rotella (cui si deve anche la regia) e Patrizia Camatel. La commedia è di Lucia Rossetti, presente ieri a Costigliole, ed è tratta dall’omonimo romanzo, da lei scritto con Manuel Maria Turolla. L’autrice ha suggerito al pubblico, tra lo scherzoso e l’ammonitorio, di lasciarsi prendere dai dialoghi come in un sogno, perché proprio di delirio onirico si tratta. Ed è un delirio, come da titolo, che si muove su più registri. C’è quello ironico, che tende al caustico e strappa la risata, c’è quello musicale, che sottolinea passaggi leggeri con canzoni note, e c’è quello introspettivo psicologico, che sottolinea una costante mancanza. E’ la mancanza di pienezza, di capacità di scelta, di brivido e di palpito, ma anche di amore e di qualcosa che non c’è più. Tutto inizia da una conversazione banale, da una serie di riflessioni, appunto deliranti, fatte su una sedia a sdraio di moplan, morbida come una ragnatela di plastica, che aprono scenari diversi, con altri personaggi e ipotesi che si rincorrono. Tommaso Massimo Rotella è ironico, a tratti ilare e giocoso, per poi apparire depresso e allucinato, infine incredulo nel finale fulminante. Patrizia Camatel interpreta un doppio ruolo che riserverà una sorpresa: nei panni della moglie è paziente e ragionevole, talvolta indignata di fronte all’insoddisfazione del marito, in quelli della vedova del piano di sopra è dimessa, solitaria e minuziosamente al corrente delle vite altrui. Solo alla fine si ricomporrà il disegno in cui rientrano insoddisfazioni, elucubrazioni e deliri, in un capovolgimento di punto di vista totalmente destabilizzante. Ad un attimo, quello del battito d’ali di una farfalla (la Mariposa della canzone spagnola) corrisponde il tempo di una vita e, alla luce di quell’attimo, tutte le azioni, le parole e le supposizioni mutano aspetto. I piccoli particolari determinano il tutto e la leggerezza apparente è esiziale in una scrittura decisamente cinematografica. La sequenza delle scene appare come la sceneggiatura di un film, in cui frammenti di scene ritornano à rebours in una rilettura alla luce di nuovi elementi. Rotella e Camatel fanno proprio un testo che attraversa il tema dell’incompiutezza e della crisi di coppia per approdare ad una deriva psicologica inquietante. Tutto questo senza mai cessare di variare repentinamente registro, attraverso momenti grotteschi, divertenti, vagamente surreali, ma, in fondo, molto umani. Diverte e un po’ agghiaccia questa commedia che assomiglia ad un thriller psicologico, rimane impresso il taglio registico che conduce per mano lo spettatore in tono amichevole e falsamente rassicurante, seminando elementi che solo in seguito saranno chiave di lettura del tutto. Sorprendente, ritmata come una danza e recitata da una coppia di interpreti che rivelano una sintonia perfetta, questa Mariposa, decisamente da vedere.

Paesaggi e oltre Landscapes and Beyond proseguirà il 17 agosto: in scena, alle 18, nel cortile della scuola materna di Montegrosso, il nuovo spettacolo degli Acerbi «Alice nel paese delle meraviglie».
Info: 339/25.32.921; info@teatrodegliacerbi.it.  Qui il libretto della rassegna.

Condividi