Autore Redazione
lunedì
16 Agosto 2021
11:02
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Cronaca - Alessandria

Dopo l’incendio alla discarica di Castelceriolo tante polemiche e dubbi tra i cittadini

Dopo l’incendio alla discarica di Castelceriolo tante polemiche e dubbi tra i cittadini

ALESSANDRIA – L’incendio della discarica di Castelceriolo ha alimentato molte polemiche tra i cittadini, allarmati per una situazione pericolosa che è tornata a ripetersi dopo 3 anni e per una serie di perplessità rispetto a quanto accaduto sabato.
Tra le prime questioni sollevate le modalità di gestione della comunicazione ai cittadini e in particolare l’invito a chiudere le finestre. Durante l’incendio, spiegano alcuni lettori, sono passate le auto della Polizia Municipale per mettere in guardia la popolazione, “ma solo a Spinetta“. Lo riferiscono alcuni residenti di Litta Parodi, perplessi per la mancata comunicazione, così come quelli di Castelceriolo, per i quali però la scelta potrebbe essere stata motivata dalla direzione del vento che ha appunto soffiato verso Spinetta e Litta. Diversi lettori hanno inoltre lamentato odori insopportabili per tutta la sera di sabato chiedendosi se il via libera alla riapertura delle finestre non sia stato troppo prematuro anche se Arpa, a riguardo conferma che l’estinzione dell’incendio determina anche la cessazione delle esalazioni in aria e quindi il rientro dell’allarme sul fronte dei fumi, spiega l’agenzia.

Tra i temi c’è poi quello legato alla diossina, sostanza cancerogena che si genera all’atto della combustione in particolare di composti organici polimerici come il pvc, plastica che avrebbe preso fuoco come ha effettivamente dichiarato l’assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile del Comune di Alessandria, Paolo Borasio. Su questo Arpa precisa che le analisi vengono effettuate sulla base del materiale che brucia, a seconda anche di quanto i misuratori automatici rilevano al momento e l’incendio è durato complessivamente poco, precisa l’agenzia. A chi oppone che, 3 anni fa, nel 2018, in occasione degli incendi a Castelceriolo, tali esami vennero fatti, la replica è che allora il rogo durò, appunto, molto più a lungo. Troppo concentrato il periodo delle fiamme in questa occasione per procedere in tal senso, puntualizza Arpa, e comunque attraverso i campionamenti dell’aria realizzati sabato sarà possibile verificare ugualmente  l’eventuale presenza delle diossine. A riguardo i dati verranno forniti tra alcuni giorni e oggi, lunedì 16 agosto 2021, i tecnici si sono recati sul posto per la “raccolta delle ceneri” che permetterà di esaminare ulteriormente quanto accaduto.

Arpa inoltre ha informato che le acque di spegnimento sono state raccolte e verrà compiuto un ulteriore sopralluogo per capire ulteriormente cosa abbia preso fuoco. Nel 2018 le acque vennero analizzate subito ma anche in quel caso, spiegano oggi, l’entità dell’incendio fu talmente grande che le acque di scolo non riuscirono a gestirne la mole e quindi si determinò la necessità di esaminare la situazione anche al di fuori delle rogge.

Sul tema inoltre si è espresso anche l’assessore all’Ambiente e Protezione Civile, Paolo Borasio che ha invitato a non screditare il lavoro dei professionisti come quelli di Arpa. Se qualcuno ha sospetti dovrebbe denunciare, diversamente, conclude “sono solo insulti gratuiti nei confronti di persone che fanno il loro lavoro anche a contatto con situazione pericolose (vedi appunto la rilevazione dei dati vicino ad incendi come quello di plastiche etc. come ieri)“.

I risultati dettagliati dei campionamenti comunque verranno comunicati da Arpa a fine settimana o inizio della prossima al massimo.

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