Autore Redazione
venerdì
24 Settembre 2021
15:09
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Cronaca - Alessandria

Candidati inconsapevoli presi anche dall’Alessandrino per comunali nel padovano

Candidati inconsapevoli presi anche dall’Alessandrino per comunali nel padovano

ALESSANDRIA – Dopo una articolata indagine della Guardia di Finanza di Padova, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo, sono state emesse sette misure cautelari nei confronti di altrettante persone ai vertici del movimento politico “L’Altra Italia”. I provvedimenti si sono concentrati in diversi comuni della provincia di Foggia, Lecce e Rovigo, ma hanno riguardato anche l’Alessandrino oltre ad altri territori. Le investigazioni, eseguite dalle Fiamme Gialle di Este, sono state avviate dopo alcuni servizi trasmessi da un noto programma televisivo satirico nei quali si faceva particolare riferimento alla presentazione di false liste elettorali per le elezioni comunali svoltesi in contesti territoriali di piccole dimensioni.

Dall’attività di indagine è emerso che, durante le elezioni per la nomina alla carica di sindaco e di consigliere comunale nei Comuni di Barbona (PD) e di Vighizzolo d’Este (PD) avvenute a maggio 2019 e settembre 2020, il partito aveva presentato liste di candidati formate da soggetti iscritti, nella maggioranza dei casi, a loro insaputa. La Procura di Rovigo, competente per territorio, in particolare, ha allargato le indagini agli altri 21 Comuni dove il movimento politico aveva presentato i propri candidati nel settembre 2020 tra cui appunto la provincia di Alessandria, oltre a quelle di Asti, Belluno, Bergamo, Campobasso, Catanzaro, Cosenza, Genova, Imperia, Isernia, Perugia, Pisa, Potenza, Savona, Vibo Valentia e Vicenza. In tutti questi territori la scelta dei nomi è stata fatta in comuni con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti sfruttando una normativa con procedura semplificata per le candidature.

Le indagini svolte, dai Finanzieri hanno portato alla segnalazione in Procura  a Rovigo di 15 principali responsabili, che, a vario titolo, hanno concorso alla formazione e alla presentazione di false liste di candidati presso 23 amministrazioni locali insistenti su tutto il territorio nazionale. Vista la gravità dei fatti rilevati il Tribunale di Rovigo, accogliendo le proposte formulate dal Pubblico Ministero, ha emesso un’ordinanza applicativa di sette misure cautelari personali, disponendo gli arresti domiciliari nei confronti del segretario nazionale del movimento, nonché l’obbligo di firma nei confronti di due pubblici ufficiali autenticatori (destinatari anche della misura interdittiva della sospensione temporanea dal pubblico ufficio di consigliere comunale per dodici mesi) e nei riguardi di due dirigenti del movimento.

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