6 Ottobre 2021
15:30
Pandora Papers e i paradisi fiscali: ci sono anche Spinetta e le ricchezze dell’ex dirigente Solvay de Laguiche
SPINETTA MARENGO – “Mentre una città avvelenata cercava giustizia, l’alto dirigente del gigante chimico ha trasferito milioni in paradisi fiscali“. La città in questione è Spinetta Marengo e “l’alto dirigente” è Bernard de Laguiche, membro della famiglia fondatrice di Solvay, imputato nel processo per l’inquinamento del polo chimico e poi assolto. A scrivere è Scilla Alecci di ICIJ, il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi che nel 2017 ha vinto il Premio Pulitzer per aver rivelato al mondo le cosiddette «Carte panamensi». Nell’ambito della nuova maxi inchiesta giornalistica internazionale “Pandora Papers”, che ha ‘scoperchiato’ le ricchezze nascoste nei paradisi fiscali, la giornalista di ICIJ ha ricostruito alcune delle fasi del processo del Polo Chimico e rivelato un imponente esodo di denaro proprio negli anni in cui si muovevano le accuse anche contro gli alti vertici di Solvay e Ausimont.
Nell’estate del 2009, mentre a Spinetta Marengo le autorità italiane indagavano sull’inquinamento del Polo Chimico, si legge su ICIJ, de Laguiche e la sua famiglia avrebbero iniziato a trasferire alcuni dei loro beni fuori dall’Europa e in diverse entità offshore. Come spiegato a RadioGold dalla giornalista Scilla Alecci, la famiglia de Laguiche ha negato un qualche legame tra la creazione di queste società e la vicenda giudiziaria che iniziò proprio negli stessi anni ad Alessandria. Come riscostruito nell’articolo, in quello stesso periodo i consulenti finanziari che lavorano per la famiglia avrebbero costituito un fondo fiduciario in Nuova Zelanda che alla fine avrebbe ricevuto azioni Solvay per un valore di 11,3 milioni di dollari insieme a 412.000 dollari di dividendi Solvay. I documenti in possesso di ICIJ non dicono chi aveva incaricato i consulenti di creare il trust, specifica l’articolo, ma indicano Bernard de Laguiche come uno dei beneficiari. I documenti trapelati mostrano che anche altri due insider di Solvay possedevano società fittizie registrate in giurisdizioni segrete e che nel 2011 de Laguiche trasferì almeno 57 milioni di dollari in azioni Solvay e altri beni a due nuovi trust registrati a Singapore. Oltre 387 mila, conteggia l’inchiesta, le azioni Solvay controllate indirettamente dalla famiglia de Laguiche attraverso strutture offshore tre mesi dopo l’ingresso del colosso della chimica nella prestigiosa borsa paneuropea ora conosciuta come Euronext. Valore, si legge ancora nell’articolo, oltre 43 milioni di dollari.
Di seguito la video intervista alla giornalista di ICIJ Scilla Alecci.