13 Luglio 2015
14:46
Slitta al 24 luglio l’ultima udienza preliminare del processo Eternit Bis
TORINO – Slitta di 10 giorni l’ultima udienza preliminare del processo Eternit Bis in cui è attesa la decisione del giudice sulla richiesta di rinvio a giudizio del magnate svizzero Stephan Schmidheiny per omicidio volontario. L’udienza, inizialmente fissata per martedì 14 luglio, è stata infatti spostata al 24 luglio.
Di conseguenza, ha spiegato Bruno Pesce, del Comitato Vertenza Amianto, è rinviata anche l’assemblea pubblica inizialmente convocata dall’Afeva giovedì 16 luglio per fare il punto dopo la decisione del Tribunale. “Noi ci aspettiamo il rinvio giudizio, anche perché ci sono tutti gli elementi per accogliere la richiesta formulata dalla Procura”. La difesa, ovviamente non la pensa così, ha sottolineato Bruno Pesce, ricordato le innumerevoli eccezioni sollevate dai legali del magnate svizzero. “Praticamente non gli va bene nulla di questo processo. Hanno provato a far spostare la sede, hanno sollevato eccezioni sulle notifiche e poi, ovviamente, hanno contestato il capo d’imputazione. L’omicidio volontario, però, è cosa ben diversa dal disastro”. Il rinvio a giudizio per Bruno Pesce è l’unica strada possibile. “Non siamo di fronte a un crimine comune, ma all’atto criminale di una grande multinazionale . Un aspetto che la dottrina giuridica forse non tiene ancora nella dovuta considerazione. La sentenza della Cassazione è stata il risultato di una valutazione impropria della realtà perché la strage dell’Eternit è ancora in corso. Credo che quel verdetto, però, non possa far scuola in un processo per omicidio, dove ci sono casi anche molto recenti che non possono certo essere prescritti. Io penso che il Gup non abbia altra scelta che il rinvio a giudizio. Altri ragionamenti sarebbero davvero inconciliabili con il sistema giuridico di un Paese democratico”.