23 Ottobre 2021
04:20
Il Piemonte tutelerà la produzione delle nocciole di qualità
PIEMONTE – Prosegue la valorizzazione delle nocciole piemontesi da parte della Regione. La coltivazione di questo frutto è una realtà in crescita in tutto il territorio e rappresenta uno dei poli di produzione più importanti a livello nazionale, con oltre 26.000 ettari distribuiti su tutto il territorio regionale e 9.000 aziende coinvolte. La nocciola Tonda Gentile prodotta in Piemonte è considerata tra le migliori varietà al mondo dal punto di vista organolettico e per le caratteristiche di resa e pelabilità. Un prodotto eccellente che la Regione ha deciso di tutelare.
Ne è nato uno studio che ha portato sul tavolo la proposta del progetto di ricerca Nocciola di qualità, avviato nel 2021 e che proseguirà fino al 2024. L’obiettivo è fronteggiare le maggiori criticità legate alla qualità globale della nocciola in Piemonte: i danni da cimice asiatica, l’avariato sui frutti, le problematiche che caratterizzano la cascola pre-raccolta. La Regione Piemonte ha incaricato Fondazione Agrion di coordinare il gruppo di lavoro per le attività indicate come priorità.
“Oggi è una giornata importante perché abbiamo fatto qualcosa che non era mai avvenuto prima, cioè far sedere allo stesso tavolo l’intera filiera della nocciola: produttori, trasformatori e grandi industrie utilizzatrici di questo nostro prodotto d’eccellenza“, ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. “L’obiettivo è lavorare insieme a un progetto che ha tre parole d’ordine: qualità, sostenibilità e continuità. Lo faremo con il supporto scientifico dell’Università di Torino, della Fondazione Agrion e di Agroinnova, perché garantire la qualità significa ad esempio difendere la nostra nocciola dalla cimice asiatica o dalla cascola. Ma anche riconoscere che la sostenibilità deve essere sia ambientale che etica, cioè rispetto per l’ambiente ma anche di chi lavora in agricoltura garantendone i diritti e il giusto compenso. E poi la continuità: serve un prodotto costante perché i danni dovuti alle calamità naturali sono sempre più frequenti e circoscritti a specifiche aree ed è fondamentale che i nostri contadini possano essere rimborsati. Per questo servono condizioni assicurative che incentivino e mettano nella condizione i nostri produttori di assicurare le proprie nocciole. Un percorso che, al pari del nostro vino, del riso e della carne, punta a rendere la nocciola del Piemonte un grande motore di sviluppo economico per tutto il territorio”.