Autore Redazione
venerdì
5 Novembre 2021
14:03
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Cronaca - Alessandria

La storia di Agnese che ha lanciato una campagna per aiutare i bimbi prematuri in Africa

La storia di Agnese che ha lanciato una campagna per aiutare i bimbi prematuri in Africa

ALESSANDRIA – Agnese Bosio è una giovane ostetrica della provincia di Alessandria. Da tempo impegnata nel sociale si è dedicata a vari progetti sociali destinati ai bambini prematuri in Italia e in Paesi in via di sviluppo. In occasione del suo compleanno ha fatto un ulteriore passo: ha aperto una raccolta fondi su GoFundMe per sostenere il progetto Adotta un lettino a Ikelu.

Ho deciso di rendervi partecipi di un grande progetto, a cui ho avuto l’onore di partecipare tre anni fa e in cui è rimasta una parte del mio cuore. Si tratta di un progetto per i neonati prematuri. Pamoya Onlus e in particolare la mia amica Marta Scarzella sostengono, con le donazioni che ricevono, il ricovero delle mamme e dei loro bimbi prematuri presso il Saint Joseph Hospital di Ikelu, nella regione di Njombe in Tanzania“, spiega la giovane sui social. “Credo che fare una donazione per loro sia il regalo più grande che si possa fare. Vi invito tutti a partecipare“, aggiunge.

Il progetto si occupa di sostenere le spese relative al ricovero perché il decorso ospedaliero dei neonati prematuri è molto lungo e le famiglie non riescono ad affrontare questa tipologia di spesa. Con questo progetto avviene che a carico delle mamme rimanga solo la spesa relativa alla cartella clinica e alcuni esami del sangue. “Nel 2020 abbiamo concluso l’anno con quasi 200 neonati prematuri. La raccolta fondi è perciò destinata ai bambini prematuri affinché possiamo continuare ad aiutarli. Grazie di cuore a tutti quelli che ci aiutano anche con una piccola somma“, è l’appello dell’ostetrica.

L’associazione Pamoya Onlus sta sostenendo il progetto da quasi tre anni al St. Jospeh Hospital di Ikelu in Tanzania. “Abbiamo cominciato con una stanza riscaldata per la marsupio terapia, in seguito ci sono state donate tre incubatrici e pian pianino la stanza si è attrezzata degli strumenti principali per l’assistenza di questi piccoli”, aggiunge ancora Agnese.

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