Autore Redazione
giovedì
16 Luglio 2015
22:02
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Cronaca - Alessandria

L’economia in provincia continua a crescere ma per Confindustria serve meno burocrazia

L’economia in provincia continua a crescere ma per Confindustria serve meno burocrazia

PROVINCIA – Cautamente ottimista. Così si è definito il neo presidente di Confindustria Alessandria, Luigi Buzzi, dopo l’ultima indagine congiunturale, riguardo il trimestre luglio-settembre. La risalita dell’economia della nostra provincia è infatti confermata dai numeri: tutti positivi gli indici legati alla produzione, totale ordini, export e occupazione, aumentata in particolare di 12 punti rispetto a un anno fa. Resta forte la propensione a investire (77%), un segnale forte se confermato nel tempo. Una situazione, ha ricordato il presidente Buzzi, favorita dalle materie prime a prezzi bassi, in particolare il calo del prezzo del petrolio, oltre che dagli incentivi positivi del Jobs Act. “Interessante anche il dato sugli ordini totali in crescita” ha aggiunto Buzzi. A questo proposito la provincia di Alessandria fa meglio della regione Piemonte: +4 rispetto a +1,1. In calo di sei punti percentuali rispetto lo scorso trimestre, inoltre, la previsione di ricorso alla cassa integrazione. 

Tutti positivi anche gli indicatori dei vari settori manifatturieri: metalmeccanico, chimico, gomma-plastica e alimentare. Quest’ultimo ha registrato la crescita più lenta, dopo che negli anni più bui si era dimostrato comunque quello più resistente. Spicca, invece, il numero 0 nella casella “Occupazione” nel settore gomma-plastica: “Rispetto ad altri questo comparto aveva comunque raggiunto livelli ideali. La crisi in questo caso non aveva ridotto i livelli occupazionali in modo significativo” ha aggiunto il direttore Fabrizio Riva.

Per recuperare il tempo perduto e risalire più velocemente la china però, Confindustria ha individuato quattro fattori fondamentali: più conoscenza, concorrenza, lavoro, e meno burocrazia. “La crescita del PIL a livello nazionale ora è appena dell’1%. In questo caso torneremo ai livelli pre-crisi solo nel 2023”.

Il direttore Riva ha rimarcato come l’eliminazione dell’embargo in Iran possa rappresentare un’opportunità importante anche per il nostro territorio: “Un mercato, quello iraniano, ricco e con molte potenzialità.”

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