28 Dicembre 2021
05:57
Asl: “In provincia 2600 casi covid, il triplo rispetto al passato. Code per i tamponi? Ecco perché”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “In questo momento i casi covid accertati in provincia di Alessandria sono il triplo rispetto alle ondate precedenti”. Orazio Barresi, referente del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl di Alessandria ha spiegato così la situazione pandemica del nostro territorio, alle prese con una significativa impennata dei contagi. In particolare, il dato di ieri sera attesta in provincia di Alessandria oltre 2600 positivi in isolamento: a questo numero bisogna aggiungere i contatti stretti che non sono stati accertati come positivi ma che comunque sono in quarantena, come da protocollo covid. Anche nell’Alessandrino questa maggior incidenza del virus ha provocato notevoli attese per i cittadini intenzionati a effettuare un tampone.
“I tamponi molecolari purtroppo non bastano per tutti” ha precisato Barresi “come Sisp abbiamo deciso di effettuare solo un numero di molecolari corrispondente alla nostra capacità di processazione, per evitare che si ripetano le situazioni del passato, con tante persone costrette a lunghe attese prima di conoscere il risultato. Il numero di tamponi molecolari che si possono processare ogni giorno non è certo infinito: noi come Asl ci appoggiamo a ben tre laboratori (all’Ospedale di Alessandria, a Tortona e a un terzo fuori regione), ma non si può fare di più. Voglio però precisare una raccomandazione: occorre fare il molecolare solo quando si deve uscire dall’isolamento dopo essere stati contagiati, per accertare la guarigione. Negli altri casi è più opportuno fare il tampone rapido”.
Secondo il dottor Barresi, quindi, è preferibile fare il tampone rapido se si sospetta di essere entrati in contatto con un positivo ma si è senza sintomi. “Ricordo che le regole impongono la quarantena senza tampone se si è un contatto stretto. Al termine dei giorni previsti è opportuno fare il tampone rapido per uscire dalla quarantena, non il molecolare, sempre se si è senza sintomi”.
Altro fattore fondamentale è, ovviamente, la vaccinazione: “I vaccini ci hanno permesso di evitare il lockdown. La politica intrapresa dall’Italia è stata proprio quella di puntare sulla vaccinazione. Ricordo infatti che il vaccino evita il covid nella forma più grave e il rischio di ospedalizzazione. Anche in caso di variante Omicron un vaccinato sviluppa la malattia nella maggior parte dei casi come se fosse una influenza, con febbre, tosse o raffreddore” ha concluso il dottor Barresi. Ad oggi restano nel nostro territorio circa 50 mila persone che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale, circa il 10% della popolazione vaccinabile.