Autore Redazione
mercoledì
5 Gennaio 2022
05:59
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Cronaca - Alessandria

Eco e Alessandria: il difficile rapporto con una città che preferì non dedicargli il suo Liceo Classico

Eco e Alessandria: il difficile rapporto con una città che preferì non dedicargli il suo Liceo Classico

ALESSANDRIA – Novanta anni fa nasceva ad Alessandria un genio della semiotica e della cultura in generale. Era Umberto Eco, figlio di Rita Bisio e di Giulio Eco, impiegato nelle ferrovie, per molti anni cittadino del capoluogo eppure mai troppo amato dagli alessandrini forse per il suo distacco rapido ma necessario e inevitabile. Eco, finito il Liceo Classico, non poteva certo arginare il suo talento rimanendo ad Alessandria e proseguì infatti i suoi studi a Torino, alla Facoltà di Lettere e Filosofia, per poi spiccare il volo in tutto il mondo attraverso studi, opere e infinite collaboazioni.

Quel distacco dalla città non è mai stato digerito dagli alessandrini che raramente hanno dimostrato particolare entusiasmo nei confronti di un personaggio dal profilo culturale così maestoso. Oggi Umberto Eco appare sulla facciata della Biblioteca di Alessandria, attraverso un’opera luminosa di Lodola, ma nonostante questo tributo di certo non si può dimenticare l’affronto subito dall’intellettuale nel 2017 quando venne proposto di intitolare a lui il Liceo Classico Giovanni Plana. Allora la città si divise e la maggior parte dei cittadini mostrò un tiepido interesse per la proposta. L’idea di dedicare la scuola al semiologo naufragò definitivamente in consiglio comunale e così la prima scuola a portare il nome di Eco divenne l’Istituto comprensivo di Milano in piazza Sicilia. La motivazione prevalente con cui si giustificò il no all’intitolazione fu che era più corretto assegnare il nome Umberto Eco a qualcosa che ancora non lo avesse, mantenendo inalterato quello del Liceo Classico. Il caso finì anche sui media nazionali piuttosto incredula davanti a quell’inaspettata manifestazione anaffettiva. Oggi, se Eco fosse ancora qui, avrebbe 90 anni e, sebbene non ci sia più, i suoi libri e i suoi studi rimarranno per sempre, anche senza una scuola a lui dedicata. Eco continuerà a essere grande. Alessandria avrebbe semplicemente potuto essere orgogliosa della sua grandezza, ma ha preferito rimanere dov’era, insomma, “nulla di nuovo tra Tanaro e Bormida“.

 

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