29 Luglio 2015
12:59
Cadute le accuse più gravi nei confronti dell’allenatore accusato di atti sessuali con minorenni
ALESSANDRIA – Si è consumato ieri in Tribunale ad Alessandria il rito abbreviato nei confronti di Jacopo Scafaro, l’allenatore del settore giovanile di una squadra di calcio locale, al centro di un delicato caso di cronaca emerso nel novembre scorso. Il gup ha ritenuto che Scafaro non possa essere considerato responsabile di alcuna violenza nei confronti dei giovani atleti, e quindi è decaduta l’accusa più pesante nei suoi confronti. Tuttavia l’ex allenatore è stato riconosciuto responsabile dell’organizzazione di una sorta di ‘gara’ di autoerotismo con un minorenne e per questo condannato a 2 anni e 2 mesi. Il pm, per tutti i fatti contestati, aveva chiesto 4 anni e 10 mesi. Le accuse erano legate oltre che alla gara di autoerotismo con un giovane, per il quale Scafaro è stato ritenuto colpevole, anche per due fatti invece decaduti: aver toccato un allievo e aver permesso a un giovane di assistere alla masturbazione di un altro minorenne senza impedirlo. L’avvocato Lorenzo Repetti, per quanto riguarda i fatti decaduti, ha dimostrato che Scafaro, in qualità di allenatore, aveva compiuto un massaggio fisioterapico, mentre, rispetto al secondo caso ha convinto il gup che il suo assistito non poteva essersi accorto dell’accaduto.
Repetti ha dichiarato di essere soddisfatto del risultato conseguito “perché i fatti si sono di gran lunga ridimensionati e il giudice ha assolto il mio assistito dai reati più gravi. Io confido che in appello si riesca a dimostrare che anche il resto si riconduca semplicemente a una situazione non rilevante sotto il profilo penale perché, riteniamo, da collocare in un ambito scherzoso e goliardico“. Per questo è già stata annunciata la volontà di ricorrere in appello per ottenere appunto “la piena assoluzione dell’assistito“.
Ieri intanto il Gup ha rimesso in libertà Jacopo Scafaro dopo otto mesi di arresti domiciliari.