30 Gennaio 2022
05:27
Ibridi lupo-cane in provincia di Alessandria: al via piano contenimento per tutelare i lupi
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – In provincia di Alessandria esiste un branco riproduttivo di ibridi lupo-cane, come confermato dal Laboratorio dell’Area per la Genetica della Conservazione BIO-CGE di ISPRA. Il riscontro è avvenuto in un’area vicino a Acqui Terme come riporta il sito “Progetto LIFE WolfAlps EU project” che spiega il fenomeno e soprattutto come si procederà ora per tutelare la conservazione del lupo e della popolazione alpina.
“Il branco – si legge nell’articolo – risulta formato da un lupo maschio e da un ibrido femmina di colore chiaro che, nel 2021, si sono riprodotti dando alla luce 4 cuccioli. Per il Piemonte si tratta del primo branco di ibridi mai documentato. Tuttavia è già stata accertata la presenza di un caso con caratteristiche fenotipiche simili (ovvero il manto molto chiaro), nella zona della provincia di Torino, in Val di Susa. Per questo caso aggiuntivo non è stato però possibile a oggi documentare il profilo genetico. Un’ulteriore analoga presenza sembra essere stata documentata recentemente in Ossola.
Allo stato attuale, dunque, in Appennino piemontese si è riscontrata una presenza di ibridi “localizzata” con l’interessamento di un solo branco riproduttivo. Ora che si è ottenuta la conferma genetica, si potrà quindi avviare quanto prevede l’azione C5 del progetto LIFE WOLFALPS EU relativa al contrasto dell’ibridazione lupo-cane per il rilevamento e controllo del fenomeno nel corridoio ecologico ligure-piemontese. L’azione tempestiva e mirata è fondamentale su tutto il Piemonte per gestire sia il branco di ibridi, ma anche la possibile dispersione dei singoli individui e il monitoraggio capillare del lupo svolto sul territorio alpino nell’ambito del progetto LIFE WolfAlps EU permetterà di tenere sotto controllo la dinamica.
Il contributo dell’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, nell’ambito del progetto Life WolfAlps Eu, sarà l’avvio di opportuni interventi gestionali sugli ibridi – problematica nuova in Piemonte – capitalizzando l’esperienza dei diversi progetti Life dedicati alla specie e ottimizzando le tempistiche di azione soprattutto nelle prime fasi operative. In quest’ambito è stata avviata anche la collaborazione con il personale del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, fondamentale in relazione all’esperienza sviluppata nel corso del progetto europeo M.I.R.C.O. lupo (acronimo per (Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla Conservazione del lupo in Italia), conclusosi nel 2020 e dedicato al contrasto dell’ibridazione in Emilia Romagna. La convenzione tra l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è stata firmata lo scorso 9 dicembre e prevede la possibilità di organizzare e realizzare sul campo delle sessioni di cattura degli ibridi, a carattere sperimentale, dimostrativo e di formazione del personale, in attuazione a quanto previsto dall’Azione C5 del progetto LIFE WOLFALPS EU.
In questo modo, l’Ente parco dell’Appennino Piemontese sarà in grado di applicare, in tempi brevi, il modello gestionale già sperimentato dal Parco tosco emiliano sul branco di individui ibridi, applicando le metodiche previste dalle linee guida della Commissione Europea del progetto Life WolfAlps EU e un approccio teso a limitare il più possibile le eventuali conseguenze sulla conservazione del lupo e della popolazione alpina.
Parallelamente a questa azione LIFE, gli Enti istituzionali coinvolti dal fenomeno (Regione Piemonte, Enti di gestione delle Aree protette, Università di Torino, Province piemontesi e Città Metropolitana) hanno avviato un tavolo di confronto per lavorare in sinergia al fine di arginare il fenomeno ibridazione e gestirlo tempestivamente su tutto il territorio piemontese, facendo riferimento anche al “Documento di orientamento sulla rigorosa protezione delle specie animali di interesse comunitario ai sensi della direttiva Habitat”, diffuso il 12 ottobre scorso dalla Commissione Europea, il quale fornisce un aggiornamento degli articoli 12 e 16 della Direttiva comunitaria 92/43/CEE “Habitat”, con un approfondimento, nell’allegato III, sul lupo e i possibili ibridi, fornendo esempi specifici di applicazione delle procedure per il coinvolgimento dei portatori di interesse e per la redazione di un Piano di Intervento.
Gli interventi di gestione che via via si renderanno necessari si inseriranno nel quadro normativo vigente e nella cornice tecnica definita dal documento messo a punto nell’ambito di tavoli di discussione e condivisione tra le Regioni alpine, ISPRA, esperti e vari Enti territoriali direttamente coinvolti nella gestione operativa del fenomeno dell’ibridazione”.