1 Febbraio 2022
05:00
Peste Suina: dal Tortonese la proposta di “un protocollo di comportamento” per riaprire i sentieri
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Hanno messo a punto anche “un protocollo di comportamento” che si sono impegnati a rispettare, e a far rispettare, per ottenere la riapertura in sicurezza dei sentieri che attraversano i Colli Tortonesi, le Valli Borbera e Spinti e l’Appennino Alessandrino, che oggi sono blindati dai provvedimenti per contrastare la pesta suina africana.
L’Associazione Albergatori Valli Borbera e Spinti, Confesercenti Tortona, Azalai, Gli Orsi, Adunpassodallavetta, Foresteria La Merlina, Ristorante Il Fiorile, Rifugio Orsi, Proloco Caldirola, Scuola sci Caldirola, Oltresentieri, Dertonabikeadventure, Borberambiente, Ascom Novi Ligure, Consorzio Turistico Terre di Fausto Coppi, Enjoy the trail, Unione Commercianti Tortona hanno unito le loro voci in una “contro proposta”, sostenuta anche dalle firme di oltre 700 cittadini e dalla maratoneta Valeria Straneo.
Il documento lunedì è stato consegnato al Prefetto di Alessandria, al Presidente e al Vicepresidente della Provincia. La delegazione entrata a Palazzo Ghilini, ha raccontato il fondatore di Azalai, Checco Galanzino, è stata ascoltata per circa un’ora e mezza e ha raccolto l’impegno delle Istituzioni ad aggiornare gli incontri ogni due settimane per analizzare i risultati dei monitoraggi in corso sulla diffusione della peste suina.
I dati, ha spiegato ancora Galanzino, sono fondamentali perché se la malattia dovesse diffondersi “meno velocemente di quanto temuto” si potrebbero aprire spiragli per chiedere “deroghe” rispetto ai provvedimenti già adottati. A quel punto, “come promesso durante l’incontro a Palazzo Ghilini” anche le proposte e il protocollo di comportamento del comitato di imprenditori, associazioni e sportivi dell’area Tortonese potrebbero arrivare sul tavolo di Regione e Ministero.
“Abbiamo evidenziato alle Istituzioni l’illogicità di questa ordinanza e abbiamo chiesto, e chiediamo, che i provvedimenti restrittivi siano temporanei e provvisori e che vengano comunque graduati per livello di rischio territoriale”.
Alle “proteste” sono state quindi unite “proposte”. “Nel decalogo di comportamenti abbiamo previsto, ad esempio, l’obbligo di seguire esclusivamente sentieri segnalati, di disinfettare le ruote delle bici al termine dell’attività all’aperto e di cambiarsi e chiudere in sacche impermeabili tutto l’abbigliamento utilizzato. Inoltre, nel rispetto delle disposizioni dell’Asl, ci impegniamo a segnalare la presenza di eventuali carcasse di cinghiale, scattando una fotografia a debita distanza e inviando le coordinate del punto di ritrovo”.
“Solo nel territorio tra Novese e Tortonese – ha ricordato infine Galanzino – ci sono 350 Km di sentieri. Vietare ogni attività per sei mesi significa condannare tutte le attività turistiche e ricettive della zona che oggi, oltretutto, sono già in difficoltà a causa della pandemia. Il Prefetto, il Presidente e il Vicepresidente della Provincia ci hanno ascoltato con attenzione e siamo molto contenti dell’impegno a inoltrare le nostre proposte al Governo e agli Assessori Regionali”.
(In coperina foto di Lital Levy sul sito Unsplash)