2 Febbraio 2022
21:43
Scuola, ministro Bianchi: “Dad solo per i non vaccinati non è una discriminazione verso i bambini”
ITALIA – Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha commentato in conferenza stampa le nuove regole covid a scuola, introdotte nell’ultimo Consiglio dei Ministri. “Introdurre l’opportunità per i vaccinati di restare a scuola e non per i non vaccinati non è assolutamente un tentativo di discriminazione da parte del governo” ha sottolineato Bianchi, come riportato da AdnKronos “è invece una indicazione di marcia per il riconoscimento di quelle famiglie che hanno fatto questa scelta. C’è la necessità di accelerare la disponibilità di dare a tutti i bimbi questa opportunità e ne ho già parlato con il commissario Figliuolo. Nel concetto stesso dei vaccinati ci sono anche i guariti. E questo fa aumentare di molto il numero. I guariti sono immunizzati”.
In Consiglio dei ministri “c’è stata una discussione straordinariamente responsabile da parte di tutti. Non vi è stato né scontro né polemica, vi è stata una precisazione da parte dei colleghi della Lega che è stata registrata con la massima attenzione e responsabilità. Questo per oggi, rispetto al futuro io non posso rispondere ma credo che il clima sempre aperto e straordinariamente disponibile ad un confronto sia alla base del nostro lavoro. Stiamo marciando verso una nuova normalità con tutta la cautela che ci deve essere perché il virus c’è ancora ed è significativamente presente, sia nelle scuole che nelle nostre vite. Ma le scuole” ha aggiunto il Ministro “non sono separate rispetto a tutto il Paese. Nelle scuole abbiamo consolidato una indicazione sui ragazzi più grandi cioè della scuola secondaria. Lì vi é un tasso di vaccinazione molto alto ma vi è anche una didattica che essendo più trasmissiva, permette di avere in maniera più agevole la capacità di andare fin dal secondo caso in didattica mista. Che da un segnale molto chiaro che il Governo vuole dare verso la vaccinazione”.
Secondo il Ministro Bianchi, inoltre, la formazione a distanza non è il male assoluto, “nei momenti di difficoltà ha permesso di mantenere il collegamento continuo con i nostri studenti E per molti studenti è stata una grande risorsa e lo sarà anche in futuro in quelle situazioni in cui sarà necessario. Non stiamo demonizzando uno strumento che è stato fondamentale in questi due anni difficilissimi. Ma l’opzione che abbiamo scelto è quella di privilegiare le attività in presenza. Dando anche il messaggio forte che il vero elemento di sicurezza è la vaccinazione. Questo è stato il segno che ha guidato tutta la nostra azione. Noi abbiamo l’81,3% degli alunni in presenza, il 92% dei docenti e il 93,5% del personale Ata. Ad oggi tra gli alunni i positivi e in quarantena il 23,3% nella fascia dell’infanzia (0-6), 22,5% nella scuola primaria che sono o positivi o in dad e nella scuola secondaria il 15,8% dei ragazzi in dad o ddi”.