3 Febbraio 2022
11:21
Indagine Mal’Aria di Legambiente: Alessandria la più inquinata per Pm10
ALESSANDRIA – Anche nel 2021 la qualità dell’aria ha rappresentato un problema in Italia e soprattutto in provincia di Alessandria. La situazione, lo ribadiamo, sconta la configurazione geografica della Pianura Padana, una conca che favorisce il ristagno dell’aria, ma questo non deve rappresentare una scusa per una serie di azioni che è necessario mettere in campo per mitigare una siutazione grave per la salute dei cittadini.
In base all’indagine Mal’Aria di Legambiente ben 17 città hanno valori più alti di polveri sottili e che superano i valori Oms per più del doppio. In questa amara classifica primeggia Alessandria che ha registrato una media annuale di Pm10 pari a 33 µg/mc rispetto al limite Oms di 15 µg/mc; seguita da Milano con 32 µg/mc, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino con 31 µg/mc.
La città alessandrina si riconferma pessima anche per il Pm2.5 con un superamento dei limiti di oltre 4 volte i valori definiti dall’Oms (5 µg/mc). Le città peggiori sono Cremona e Venezia (media annuale 24 µg/mc), seguite da Vicenza (22), Milano, Padova e Piacenza (21), e Alessandria (20), con verona, Asti, Torino e Treviso.
Per Alessandria meno grave la situazione del biossido di azoto ma solo perché non figura tra le città pegiori. Tuttavia anche in questo caso i numeri sono sempre superiori al limite consentito (10 µg/mc). In questo caso il dato peggiore lo registra Milano (38µg/mc), poi Torino (37 µg/mc) seguite da Palermo e Como (36 µg/ mc)
Pochissime invece le città che rispettano i valori suggeriti dall’Oms per il Pm10 (Caltanissetta, La Spezia, L’Aquila, Nuoro e Verbania) e il biossido di azoto (Agrigento, Enna, Grosseto, Ragusa e Trapani), nessuna per il Pm2.5.
Legambiente insiste dunque sul’importanza di rivedere “le aree metropolitane, gli spazi pubblici urbani e la mobilità sostenibile, sempre più intermodale, in condivisione ed elettrica”, un concetto che verrà portato in giro per l’italia attraverso la Campagna Clean Cities che dal 3 marzo al 3 febbraio toccherà 17 capoluoghi italiani.
Legambiente propone per esempio la “Vision Zero” con quartieri car free, città dei 15 minuti, (in cui tutto ciò che serve sta a pochi minuti a piedi da dove si abita), slow streets (strade a 30 km all’ora), strade scolastiche, smart city, incentivazione della ciclopedonalità, micromobilità elettrica, ridisegno delle strade obbligando la moderazione della velocità (urbanismo tattico, parklets).
Sul fronte del riscaldamento domestico l’associazione poi suggerisce un grande piano di qualificazione energetica dell’edilizia pubblica, incentivando una drastica riconversione delle abitazioni ad emissioni zero grazie alla capillare diffusione delle misure strutturali (come il Bonus 110%). Tra le altre idee anche una normativa che favorisca la dismissione delle caldaie a gasolio e carbone da subito e il progressivo abbandono di quelle a metano nei prossimi anni a vantaggio di sistemi più efficienti alimentati da fonti rinnovabili (es. pompe di calore elettriche).
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