22 Febbraio 2022
06:10
Essere scout nel 2022: “Oggi i ragazzi sono più attenti alle problematiche globali”
ALESSANDRIA – World Thinking Day. Tre semplici parole che forse ai più non diranno molto. Eppure il 22 febbraio è la Giornata mondiale del pensiero, evento speciale per il mondo dello scoutismo. Una celebrazione che coincide con il giorno della nascita di Robert Baden-Powell – fondatore di questo movimento che ha come fine ultimo la formazione fisica, morale e spirituale della gioventù mondiale – e di Olave Baden-Powell, Capo Guida del Mondo Scout. Ecco che anche ad Alessandria, dove si concentrano tre distinti gruppi scout (Gruppo Al1, Al2 e Al3), questo giorno assume un significato speciale.
A raccontarcelo è Lorenzo Atzori, membro interno della Comunità Capi del Gruppo di Alessandria 1. “Il 22 febbraio è la data simbolo dello scoutismo mondiale. Un giorno in cui ci si concentra su un tema di rilevanza internazionale (quest’anno sarà sul futuro, sull’ambiente e sull’uguaglianza di genere, ndr) da approfondire durante l’anno attraverso eventi e percorsi educativi da affiancare all’attività ordinaria del mondo scout“, ci spiega. La voce è ferma e allo stesso tempo raggiante. Perché Lorenzo ha passato buona parte della sua vita con i gruppi scout e sa il significato che questa parola ha nella sua vita e nella vita di chi come lui ha effettuato quella scelta.
“Ho iniziato a otto anni. Poi, una volta finito il mio percorso di educato durato circa 12 anni, sono diventato educatore“. Un passaggio non automatico dato che il nuovo percorso inizia con “una scelta di partenza tra fede, impegno politico e aiuto verso gli altri. Da qui parte poi il processo per diventare educatori e guida nel mondo dei valori di altri ragazzi“. E a proposito delle giovani leve Lorenzo, in questi 15 anni di scoutismo, di cambiamenti ne ha visti davvero tanti: “Sia nel mondo che mi circonda sia nei ragazzi che si affacciano a questo percorso. Sono molto più informati e attenti a tutto ciò che li circonda rispetto ai loro coetanei di una decina di anni fa. Ambiente, globalizzazione e uguaglianza di genere sono gli aspetti a cui tengono maggiormente. In un qualche modo sono più maturi“.
Un processo di maturazione che il Covid, in qualche modo, ha rischiato di minare. “Nel corso della prima ondata ci siamo trovati parecchio in difficoltà. Il mondo scout si basa sulla convivialità, sul contatto e sul rapporto umano. Improvvisamente ci siamo trovati isolati e segregati. Abbiamo provato così a mantenere i contatti e i rapporti con attività e incontri online, ma la nostra paura era quello di sovraesporre i ragazzi al mondo dell’online dato che già facevano diverse ore incollati ai pc per colpa della didattica a distanza“. Poi in estate un piccolo ritorno alla normalità “con il campo nella cascina di Valle San Bartolomeo tra mille precauzioni, incertezze e regole“. E anche negli anni successivi si è vissuta l’attività “sul filo del rasoio tra chiusure e restrizioni per contenere la pandemia“.
Ma cosa significa essere scout nel 2022? “Principalmente vuol dire guardare ai bisogni del territorio in maniera attiva e alle necessità delle persone che lo vivono, con un occhio di riguardo nei confronti della gioventù. I ragazzi di oggi sono sovraesposti a mille dati e messaggi e per elaborarli hanno bisogno di un costante confronto con i propri coetanei oltre che con gli adulti. Il mondo scout si offre di offrire questa possibilità di dialogo ma ha anche il compito di fornire ai giovani gli strumenti necessari per farsi una loro idea su quanto accade nel mondo“, spiega ancora Lorenzo.
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