Autore Redazione
giovedì
24 Febbraio 2022
16:58
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Cronaca - Alessandria

“Figlio mio scusaci”, una mamma addolorata per un mondo che ritrova la guerra

“Figlio mio scusaci”, una mamma addolorata per un mondo che ritrova la guerra

ALESSANDRIA – La guerra, dovunque essa sia, è un problema che dovrebbe riguardare tutti. Inorridire davanti alle immagini di esplosioni in Ucraina o alla naturalezza con cui si torna a parlare di sangue dovrebbe essere il minimo ed è per questo che abbiamo deciso di dare voce al messaggio di Alessandra, che ha scritto a RadioGold per condividere la dolorosa ammissione di  una sconfitta delle generazioni adulte.

Assistere a un conflitto, per giunta in Occidente, negli anni duemila, era qualcosa di impensabile eppure è reale. Spiegarlo ai giovani, e, ancor peggio, ai piccoli, è irragionevole e illogico. Gaber, nell’album “La mia generazione ha perso“, ed è piuttosto incredibile come siano attuali le sue parole, cantava, “la mia generazione ha visto le strade, le piazze gremite di gente appassionata
sicura di ridare un senso alla propria vita ma ormai son tutte cose del secolo scorso la mia generazione ha perso“. E quello che dice Alessandra, nelle parole che seguono, rappresenta un po’ questo, una sconfitta di noi adulti e una necessaria richiesta di scusa nei confronti dei più giovani: “Figlio mio, sei stato tanto desiderato, e stai nascendo dall’amore di mamma e papà, ma purtroppo a pochissimi giorni dalla tua nascita, dall’inizio della tua nuova vita, il male peggiore che vive sulla terra, ovvero l’uomo, ha deciso di iniziare una guerra. Ebbene sì, nel 2022, nonostante tutto quello che la storia passata ci ha insegnato, un capo di stato, un “uomo”, decide di attaccare un’altra nazione e di minacciare gli altri paesi. Figlio mio, scusaci, perdonaci, perché nascerai in un mondo ancora pieno di odio e violenza. Mi auguro che tutto ciò possa finire presto e mi rattrista pensare che nemmeno la pandemia che ha cambiato la nostra vita negli ultimi due anni, ci ha insegnato i valori della vita“.

Photo by Антон Дмитриев on Unsplash

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