Autore Redazione
venerdì
25 Febbraio 2022
17:13
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Cronaca - Novi Ligure

Pernigotti, i sindacati alzano la voce: “La politica faccia la sua parte. La proprietà non ha messo un euro”

Pernigotti, i sindacati alzano la voce: “La politica faccia la sua parte. La proprietà non ha messo un euro”

NOVI LIGURE – Da questo pomeriggio le bandiere dei sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil sono tornate a campeggiare sui cancelli dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure. Le parti sociali, infatti, hanno ancora una volta sollecitato la politica “a fare la sua parte”. Sono circa 45/50 i dipendenti dello stabilimento novese che, dallo scorso 1 luglio, sono in cassa integrazione, un ammortizzatore sociale che, però, terminerà il prossimo 30 giugno.

I sindacati temono che “la proprietà turca Toksoz voglia arrivare a quella data per poi liquidare tutto e portarsi via il marchio”. “Finora” ha sottolineato il segretario della Uila Tiziano Crocco, in prima linea con Raffaele Benedetto della Flai Cgil ed Enzo Medicina di Fai Cisl “la proprietà non ha messo 1 euro dei 3 milioni di investimenti che aveva promesso. La rete commerciale è stata smantellata. La cassintegrazione non viene impiegata su rotazione ma a discrezione dell’azienda, a seconda di quella che loro ritengono la loro utilità e, soprattutto, manca la formazione al personale. Noi vogliamo che il marchio resti qui, è un patrimonio dell’Italia”. 

Pernigotti, i sindacati alzano la voce: “La politica faccia la sua parte. La proprietà non ha messo un euro”
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Pernigotti, i sindacati alzano la voce: “La politica faccia la sua parte. La proprietà non ha messo un euro”
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Ora, secondo le parti sociali, è fondamentale che il Ministero dello Sviluppo Economico convochi un tavolo: “Solo il Ministero potrebbe chiedere spiegazioni precise a Toksoz rispetto alle loro intenzioni. L’ultimo confronto è avvenuto a fine novembre. Ci hanno detto che entro fine marzo dovrebbe avere luogo un nuovo incontro ma sarebbe già troppo tardi” hanno rimarcato i sindacati “Vogliamo risposte, vogliamo conoscere la verità. Non escludiamo di valutare anche un presidio sotto il Ministero di tutta la città di Novi, non solo delle parti sociali”. 

Al presidio di questo pomeriggio erano presenti anche il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella insieme al suo vice Diego Accili, oltre al consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti. Martedì prossimo le parti sociali incontreranno il Prefetto di Alessandria Francesco Zito. Novi e Pernigotti sono legate indissolubilmente: l’azienda è parte di noi, della città, della nostra storia” ha sottolineato il sindaco Cabella “come amministrazione siamo al fianco di tutti i lavoratori in questa situazione così difficile, e faremo quello che è in nostro potere, attivandoci come Giunta e Consiglio comunale, per sostenerli il più possibile”. 

“I dipendenti Pernigotti vivono da anni con incertezza il loro futuro” ha rimarcato Domenico Ravettiil tempo sta per scadere, entro giugno la storia dell’azienda sarà necessariamente un’altra e tutti ci auguriamo una evoluzione positiva anche se i segnali sino ad oggi non lasciano spazio all’ottimismo. Le certezze vanno svelate adesso al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico. Non si perda tempo. È quello che dirò mercoledì prossimo all’inizio del Consiglio regionale del Piemonte dove chiederò alla Giunta di farsi parte attiva per sollecitare l’incontro con la proprietà a Roma”. 

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