26 Febbraio 2022
18:11
Ad Alessandria il “No” alla guerra in mezzo alle lacrime dei cittadini ucraini
ALESSANDRIA – L’immagine più bella è quella che ritrae cittadini russi insieme a quelli ucraini. Quella più dolorosa fotografa le lacrime di chi ha genitori, fratelli, sorelle in una terra che improvvisamente è piombata in una guerra impensabile alcuni giorni fa. La manifestazione per la pace di sabato 26 febbraio 2022 ad Alessandria ha riempito piazzetta della Lega per dimostrare che ogni conflitto si sente anche a chilometri di distanza. Manifestare, come ha spiegato Franco Armosino, segretario provinciale della Cgil, è necessario perché sono i cittadini a comporre il mondo e “sono loro, siamo noi a dover ritrovare la coscienza civile che ripudia le ingiustizie come i conflitti“. Insieme ai principi però ci sono gli sguardi di chi è venuto a vivere ad Alessandria per farsi una vita, di dare un futuro a sé come alle persone vicine, che fosse in Italia o in Ucraina, e invece ora vive con angoscia ogni secondo che passa.
“Da due giorni non mangiamo più“, spiega una signora ucraina, “impossibile immaginare di vivere sereni qui quando sai di avere persone che ami a contatto con un nemico, faccia a faccia con la morte. Da ore non sento più i miei parenti e sappiamo che ci sono molti cittadini senza più cibo, nascosti nelle cantine“. Chi è qui vorrebbe riabbracciare i cari “ma è impossibile muoversi ora e quindi non si può far nulla e questo è quello che più ci addolora, l’impossibilità di poter dare una minima mano“.
I cartelli in mano ai cittadini ucraini non trasferiscono rancore, solo disperazione: “Nato ferma gli attacchi dal cielo, Bisogna agire, No alla guerra, Pace nel mondo“. Tutti però concordano sulla “follia” di un uomo, Putin, definito da alcuni cittadini russi presenti in piazzetta “un dittatore” che mira solo alle ricchezze e che distorce un rapporto tra Russia e Ucraina che è sempre stato di “amicizia“.
“Le guerre le fanno sempre le persone comuni alla fine, sopra le nostre teste si consumano i giochi politici“, spiegano dai microfono gli esponenti delle associazioni contro la guerra che puntano il dito contro gli assenti. Poi ci sono i bambini, con disegni in mano, alzati al cielo, loro sorridono, spiegano agli adulti che la pace è la strada giusta, la strada migliore, mentre il cielo azzurro si fonde con il blu della bandiera ucraina. Putin sicuramente non saprà che Alessandria ha detto no alla guerra ma se non si dice da qualche parte alla fine non si dice da nessuna parte.
