7 Marzo 2022
17:48
Peste suina: si studia una super barriera alta due metri e profonda 50 centimetri
PIEMONTE – Sono 53 le carcasse di cinghiali positivi alla peste suina, accertate dall’Istituto Zooprofilattico del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta da fine dicembre ai primi di marzo in Piemonte e Liguria, concentrati nelle province di Alessandria e Genova. In particolare, nei due mesi e mezzo di attività finalizzati ad accertare le positività, l’ente ha raccolto, 241 campioni in Piemonte e 110 in Liguria e la maggioranza di casi sono stati rilevati nel genovese a Isola del Cantone e Mignanego (5), Ronco Scrivia e Rossiglione (4) e nell’alessandrino ad Arquata Scrivia (5) ed Ovada (4). I numeri sono stati forniti oggi in occasione della visita del sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa dal direttore dello Zooprofilattico, Angelo Ferrari, nominato in questi giorni commissario straordinario per la peste suina.
Per contenere l’epidemia entro questa estate, secondo le prime informazioni, verranno innalzati 116 chilometri di barriere anti-cinghiali lungo le autostrade della ‘zona rossa’ tra Liguria e Piemonte poiché il timore è che il virus, che non presenta rischi per l’uomo, si estenda ai suini domestici provocando danni enormi a una filiera che in Piemonte vale oltre un miliardo di euro. “Il tema della recinzione va affrontato con le comunità locali, verificando dove si concentra l’epidemia. In un primo momento bisognerà intervenire velocemente sulle due situazioni a rischio, a est ad Arquata e Ronco Scrivia e a ovest a Ovada – ha spiegato Ferrari annunciando per venerdì l’arrivo ad Alessandria dell’Unità di crisi per individuare i primi passi per articolare il posizionamento delle barriere.
“Un aspetto su cui abbiamo già lavorato – ha aggiunto il commissario straordinario – con il contributo di società Autostrade è alzare le reti lungo tutte le direttrici autostradali a rischio tra Piemonte e Liguria e ora è ancora necessario chiudere i passaggi aperti anche a Nord, nella barriera tra Novi e Tortona, per evitare i cinghiali malati si spostino ed infettino quelli sani e viceversa che quelli sani entrino nelle zone infette“. La barriera su cui si sta ragionando è una rete fisica alta due metri e profonda circa 50 centimetri.