9 Marzo 2022
05:59
Violenza sulle donne, ad Alessandria 856 accessi alla chat anonima: “Ora le locandine per rilanciarla”
ALESSANDRIA – Martedì, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, si è tenuta una nuova seduta della Consulta Comunale Pari Opportunità di Alessandria ed è stato fatto il punto sui primi 10 mesi di attivazione della cosiddetta “chatbot“, la chat anonima dedicata alle vittime di violenza di genere installata sul sito istituzionale del Comune e presentata lo scorso maggio. Alessandria è stato il primo capoluogo di provincia italiano a dotarsi di questo strumento innovativo e fondamentale per entrare in contatto col centro antiviolenza più vicino (nel caso della nostra provincia quello di Me.Dea, ndr) e far emergere così le tante storie di soprusi purtroppo ancora nascoste.
Come ha riferito Rosella Scalone, dell’associazione “Save the Women“, a usufruire di questa chat “silenziosa e discreta” (che non compare nella cronologia del proprio server, ndr) sono state finora 856 persone. “Numeri importanti” ha sottolineato Scalone “stiamo parlando di un operatore virtuale, sviluppato proprio grazie alla consulenza delle volontarie di me.Dea. Il maggior numero di interazioni si è concentrato soprattutto nei primi mesi di attivazione del chatbot”.
Per rilanciare l’iniziativa, inoltre, l’assessore alle Pari Opportunità di Alessandria, Cinzia Lumiera, ha rimarcato che a breve partirà una campagna di comunicazione: nei negozi, nei centri medici, negli ospedali e nei punti di maggior accesso saranno affisse delle locandine con riportato il Qr code per poter accedere direttamente alla chat sul proprio cellulare.
“La chatbot è stata adottata anche da tanti Comuni della Liguria, ma anche in Campania e Sicilia” ha aggiunto Scalone “la fase 2 sarà aggiornarlo e renderlo fruibile in 16 lingue, così da poter raggiungere le donne di qualsiasi cultura”.
Nel corso della Consulta la vicepresidente Carlotta Sartorio, del centro me.Dea onlus ha poi esposto i dati sugli accessi al centro e alla rete antiviolenza, attiva da 9 anni. “La violenza contro le donne è un fenomeno sottostimato, spesso le vittime fanno fatica a comprendere di essere vittime. Dal 2014 abbiamo registrato 5340 accessi ma è un numero basso, potrebbe arrivare almeno a quota 6500. Molte donne si sono rivolte a noi più volte. Nel 2021 sono stati registrati 215 nuovi accessi, 33 nel 2022. Da un paio d’anni, inoltre, abbiamo attivato le case rifugio e di semi-autonomia. Durante i primi mesi di pandemia abbiamo comunque proseguito le nostre attività, nonostante le difficoltà, utilizzando le piattaforme tecnologiche. Abbiamo registrato un calo significativo di accessi, un numero che però nel corso dei mesi successi è di nuovo salito, fino a superare anche le richieste dell’anno precedente. In particolare, durante il covid, abbiamo notato un aumento di donne under 24 e over 55. Purtroppo, come ho già detto, la violenza sulle donne è un fenomeno ancora sommerso“. Di seguito i dati diramati da me.Dea.