Autore Redazione
giovedì
17 Marzo 2022
05:34
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Cronaca - Alessandria

Polemiche a Cuccaro su piazza Liedholm, il figlio: “Era ateo? Falso. E se fosse vivo si farebbe una risata”

Polemiche a Cuccaro su piazza Liedholm, il figlio: “Era ateo? Falso. E se fosse vivo si farebbe una risata”

CUCCARO MONFERRATO – Non è vero che mio padre era ateo. Certo, per un certo periodo non poteva andare a messa di domenica, quel giorno era sempre impegnato“. Con una battuta che ricorda le tante massime di suo papà Nils, Carlo Liedholm ha voluto commentare la polemica divampata a Cuccaro rispetto alla possibile intitolazione della piazza davanti alla chiesa al grande calciatore e allenatore svedese, vicecampione del mondo e campione d’Italia sulle panchine di Milan e Roma, nell’anno del centenario della nascita.

Un gruppo di cittadini del paese monferrino, infatti, si è opposto alla volontà della giunta del sindaco Alessio, proponendo un nome alternativo, l’ex parroco Don Giovanni Caprino. Secondo queste persone, infatti, non sarebbe giusto dedicare l’area davanti alla chiesa a chi si sarebbe professato ateo. Questa ricostruzione, però, è stata smentita ai microfoni di Radio Gold proprio dal figlio Carlo: “Avrei preferito non intervenire in questa polemica ma lo faccio per confutare questa falsità. Non è certo una calunnia definire una persona “atea” ma, semplicemente, non è vero. Mio padre era luterano e spesso andava a messa insieme a mia madre, cattolica. Tra l’altro quando venne colpito da un attacco cardiaco si trovava proprio nella chiesa del paese. Con la mia famiglia stiamo anche valutando di adire alle vie legali. Non so proprio a quale intervista di mio padre si riferiscano queste persone che, ne sono sicuro, nella loro vita hanno sicuramente visto mio padre a messa, a Cuccaro, diverse volte. Mi dispiace che stia circolando questa falsità”. 

“Se fosse ancora in vita mio padre sicuramente commenterebbe queste polemiche facendosi una risata, si sarebbe divertito un mondo ha aggiunto ancora Carlo Liedholm “già a luglio l’amministrazione ci aveva informato rispetto a questa possibile intitolazione. Ovviamente sarebbe un gesto che la nostra famiglia apprezzerebbe. Ma non avrei nulla in contrario nemmeno alla scelta di intitolarla a Don Caprino: l’ho conosciuto, era un amico di famiglia, un uomo di grande cultura. Secondo me all’origine di questa vicenda ci sono però delle problematiche che non c’entrano con l’intitolazione della piazza, uno scontro politico alla “Don Camillo-Peppone” e viene utilizzato il nome di mio padre solo per visibilità”.

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