17 Marzo 2022
05:56
Oro alle stelle e sanzioni alla Russia ma i gioielli di Valenza si scoprono bene rifugio
VALENZA – Nella fibrillazione economica mondiale provocata dal conflitto in Ucraina è finito certamente anche l’oro e quindi i prodotti collegati a questa materia prima. La situazione tocca da vicino anche la provincia di Alessandria che vanta uno dei distretti dell’oro più importanti d’Italia. L’elevato prezzo assunto dal metallo prezioso presenta al momento due lati della stessa medaglia: se esistono infatti diverse ombre e preoccupazioni per il settore orafo, ci sono anche interessanti prospettive che permettono di valorizzare l’artigianalità valenzana.
“Oggi si sta comprendendo il valore dei nostri prodotti, che possono avere un grande rilievo in periodi di crisi – spiega il Presidente del gruppo orafo di Confindustria Alessandria, Francesco Barberis. Chi può spendere in questo momento diversifica e tratta il gioiello come un investimento. In pratica un certo tipo di gioielleria è entrato nel panel dei beni rifugio“. Tuttavia ogni valutazione è ancora prematura, precisa Barberis perché “se non è stato riscontrato un calo significativo nelle vendite è altrettanto vero che è ancora presto per fare valutazioni“. Anche il clima preoccupato ingenerato dalla guerra a livello mondiale sembra non stia intaccando il mercato della gioielleria. “I grandissimi marchi non hanno cambiato strategia e questo è un buon segnale, tuttavia ogni giudizio potrà arrivare solo più in là nel tempo”.
Diverso il tema riguardo i rapporti con la Russia con le sanzioni che “non hanno ancora prodotto i loro effetti perché al momento si stanno riflettendo sulle linee guida generali“. Certamente, aggiunge Barberis “la Russia è finita in blacklist e il mercato russo è abbastanza marginale per il distretto orafo valenzano ma non bisogna dimenticare che l’alta gioielleria viene venduta nel mondo e gli acquirenti sono anche russi facoltosi. In più Valenza non dobbiamo dimenticare che Valenza intrattiene rapporti importanti con negozi russi“. A questo si aggiunge il fatto che a incidere più pesantemente, in prospettiva, potranno essere i mercati ovunque siano collocati. Il tema infatti è che “i cittadini russi vivono dappertutto e comprano dappertutto, la loro assenza potrebbe essere un problema visto che moltissimi amanti del lusso arrivano proprio da quel Paese. Il mancato introito in questo caso rischia di divenire significativo sul lungo ma non è detto che questi cittadini non possano spostarsi in altri luoghi come Dubai, Turchia e Cina“. Oggi quindi ogni valutazione è prematura ma al momento il settore orafo sembra resistere ai venti di guerra che arrivano dalla Russia.