23 Marzo 2022
13:11
A un anno dalla morte un catalogo dedicato al valenzano Pier Paolo Prandi, in attesa della mostra
VALENZA – Il 22 marzo dello scorso anno Valenza piangeva la scomparsa del pittore Pier Paolo Prandi. A un anno di distanza l’amministrazione di Valenza ha promosso e realizzato, col supporto della Regione Piemonte, un importante progetto per ricordarlo: un catalogo monografico a cura del Centro Comunale di Cultura, edito LineLab, a poche settimane dall’inaugurazione di una grande mostra retrospettiva. Il catalogo si potrà acquistare al Centro Comunale di Cultura e alla libreria Libraria Mondadori Bookshop di viale Dante a Valenza.
Il volume presenta una selezione di circa duecento opere eseguite da Pier Paolo Prandi nella sua lunga carriera. Dal primo piccolo quadro dipinto agli inizi degli anni ’70 fino ad arrivare agli oli degli anni 2000 (chiude la rassegna un’opera data 2020). Una carrellata di opere che ci accompagnano, decennio dopo decennio, nell’evoluzione pittorica di un artista sapiente, capace di far sognare il fruitore attraverso i suoi personaggi naïf e la dimensione onirica delle sue pitture. Il catalogo, grazie anche alla qualità delle immagini riprodotte, rende bene l’idea di quanto Prandi fosse un colorista. Tonalità accese e a contrasto animano, infatti, la sua ampia produzione diventando cifra stilistica della sua arte.
La sezione dedicata alle opere è preceduta da alcuni testi che inquadrano criticamente e più intimamente l’opera e l’artista. Il Prof. Renzo Margonari, uno dei massimi esperti italiani di arte naïf, ha approfondito la poetica e l’evoluzione stilistica rintracciabile nelle opere del maestro valenzano. Pier Giorgio Manfredi, invece, ha tracciato una descrizione più intima e personale di Pier Paolo Prandi, nella sua capacità di ascolto e sguardo del mondo e delle cose. Una sezione del catalogo sarà dedicata a Valenza nelle opere di Pier Paolo Prandi attraverso un confronto tra le immagini dipinte dall’artista e le cartoline storiche del Fondo Dabene conservato presso l’Archivio Storico del Comune di Valenza.