Autore Redazione
martedì
29 Marzo 2022
13:30
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Cronaca - Novi Ligure

Il Teatro Giacometti di Novi torna agli antichi splendori: “Rinnovati tutti gli spazi interni”

Il Teatro Giacometti di Novi torna agli antichi splendori: “Rinnovati tutti gli spazi interni”

NOVI LIGURE – Torna ad alzarsi il sipario al “Giacometti” di Novi Ligure. Lo farà con una serie di spettacoli teatrali a partire dal prossimo 12 aprile. Ma soprattutto si presenterà alla cittadinanza nella sua nuova veste rivista e restituita agli antichi splendori. “La riapertura del Teatro Giacometti, rinnovato e pensato soprattutto per scuole e compagnie teatrali del territorio, è un altro obiettivo raggiunto dalla nostra Amministrazione nell’ambito delle politiche culturali. La stagione appositamente pensata per questo palcoscenico affiancherà così quella del Marenco, con la finalità di avere una programmazione coordinata. Vogliamo che, proprio come un atelier aperto al contributo di tutti, il Giacometti diventi un laboratorio di idee e di creatività, a vantaggio soprattutto dei giovani“, ha spiegato l’Assessore alla cultura di Novi, Andrea Sisti.

I lavori hanno riguardato la sostituzione degli arredi e di tutte le 300 poltrone della sala, il ripristino del sipario, il riposizionamento di nuove luci di scena e l’acquisto di un impianto audio, il rifacimento del foyer e dei camerini, l’imbiancatura dei locali. Gran parte delle vecchie poltrone non sono andate buttate, ma, in una prospettiva di economia circolare e di riutilizzo e ricondizionamento, sono state recuperate e ritirate dalla Caritas di Tortona, che le restaurerà in un proprio laboratorio.

Per poter riaprire il Teatro abbiamo dovuto fare delle scelte e dare delle priorità, puntando dritti alla sostanza. La facciata del teatro è la stessa, sulla quale abbiamo comunque la volontà di intervenire, ma all’interno gli spazi sono completamente rinnovati, sicuri e funzionali per essere utilizzati non solo dalle scuole della città, ma anche dalle compagnie teatrali e dalle scuole di musica e danza che avranno un palcoscenico su cui esibirsi. Il Teatro Giacometti diventerà una nuova casa per tutti, permettendo alle compagnie di proporre la propria arte. Siamo molto orgogliosi come Amministrazione di poter offrire un Teatro giovane e adatto a tantissime esigenze, che farà crescere Novi ancora di più“, ha aggiunto il Sindaco Gian Paolo Cabella.

L’intera opera di rifacimento degli spazi è costata poco meno di 100 mila euro ed è stata finanziata quasi interamente da fondi Covid nell’ottica del “Patto educativo di comunità”, strumento per contrastare gli effetti negativi causati dalla pandemia nei confronti delle giovani generazioni. “La sinergia tra i settori e gli uffici comunali è stata fondamentale per il restyling del Teatro Giacometti e per dare una risposta alla domanda di spazi fruibili da parte degli istituti scolastici. Le richieste di utilizzo del Giacometti da parte delle compagnie teatrali ora potranno essere accolte e gli spettacoli rinviati potranno finalmente andare in scena“, ha precisato la Dirigente del settore Pubblica Istruzione e Cultura, Lorenza Monocchio .

Parole a cui fanno seguito quelle di Michele Maranzana, dirigente del Liceo Amaldi: “Per le scuole di Novi si tratta di una opportunità preziosa  anzitutto come concretizzazione di un Patto educativo di Comunità che ci unisce tutti. Un teatro non è solo la possibilità di tornare a far accedere i ragazzi a spettacoli specificamente ad essi dedicati, ma anche uno spazio fondamentale per il protagonismo giovanile: un luogo dove accogliere e presentare a un pubblico esteso, costituito in primo luogo dalle famiglie, le numerose e belle iniziative che essi stessi realizzano. Inoltre il Giacometti restituisce alle scuole l’opportunità di fare cultura con la cittadinanza, essere motore di eventi legati ai saperi e alle arti in cui realizzare la propria vocazione verso una “terza missione” sul territorio. Infine, ma non meno importante, è uno spazio dove poter nuovamente gestire in sicurezza i momenti assembleari e collegiali che i distanziamenti legati all’emergenza pandemica avevano reso impossibili dentro gli edifici scolastici“.

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