Autore Redazione
venerdì
1 Aprile 2022
09:36
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Cronaca - Alessandria

L’appello della Cgil: “Non sgombrate la Casa delle Donne, luogo dove si difendono i diritti delle persone”

L’appello della Cgil: “Non sgombrate la Casa delle Donne, luogo dove si difendono i diritti delle persone”

ALESSANDRIA – “Ci auguriamo che la Casa delle Donne non venga sgomberata nei prossimi giorni. Sarebbe molto triste che si spendessero delle energie per chiudere uno spazio e una esperienza sociale e culturale di cui c’è bisogno, così come c’è necessità ed è importante ogni luogo in cui si accolgono le persone e si difendono i loro diritti offrendo l’opportunità di condividere idee e progetti“. Il grido d’allarme viene dalla Cgil di Alessandria dopo la notizia di ieri della volontà di sgombero dell’ex asilo Monserrato occupato ormai dal 2018.

Caro Comune di Alessandria“, si legge ancora nella nota del sindacato, “in Italia la frequenza di atti di violenza sulle donne è intollerabile, ne viene uccisa una mediamente ogni tre giorni da uomini ‘che le amano troppo’, e sono le prime a perdere il lavoro quando si presenta una crisi economica o come recentemente una pandemia, e quando riescono a conquistarsi il diritto al lavoro mediamente sono pagate meno degli uomini e di conseguenza saranno pensionate di serie B“.

La Cgil sostiene che in questo tragico scenario Alessandria non sia da meno “e chi nella nostra città si occupa di supportare le vittime di violenza, e di pubblico c’è proprio poco, lo fa sette giorni su sette perché la domanda di libertà e sicurezza è sempre più forte. Caro Comune di Alessandria, a dire il vero questa città non solo non è molto indicata per le donne ma anche i giovani e soprattutto gli anziani (che sono tanti) non se la passano tanto bene, l’eterno dissesto del bilancio cittadino autorizza all’assenza di servizi che magari non saranno considerati essenziali ma di cui ci sarebbe tanto bisogno“.

Ecco che la Camera del lavoro sostiene che “luoghi di aggregazione e di socialità magari pubblici, servizi che contrastino le solitudini senza delegare tutto al volontariato o alle singole disponibilità economiche, è sì caro Comune la povertà sta crescendo e noi che facciamo sindacato lo vediamo tutti i giorni. Quindi, siccome non vogliamo nemmeno lontanamente pensare che la notizia dello sgombero sia veritiera, e meno ancora vogliamo immaginare che abbia a che fare con questioni elettorali in quanto non sarebbe motivazione degna di chi amministra la cosa pubblica a prescindere dal colore politico, ci auguriamo che nel programma politico di chi vincerà le prossime elezioni cittadine ci sia la volontà di regolarizzare la posizione della Casa delle Donne perché ridare vita a una struttura vuota e abbandonata è un reato decisamente minore mentre il valore etico del gesto, se non condiviso, va almeno apprezzato“.

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