Autore Redazione
venerdì
1 Aprile 2022
16:03
Condividi
Cronaca - Alessandria

Cia: “Servono almeno 100 millimetri di acqua in 7 giorni per dare respiro ai terreni”

Cia: “Servono almeno 100 millimetri di acqua in 7 giorni per dare respiro ai terreni”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Servirebbero almeno 100 millimetri di acqua nell’arco di una settimana per dare respiro ai terreni arati o seminati. Come sottolineato dalla Cia di Alessandria, la Confederazione italiana agricoltori, la pioggia di giovedì non basta a compensare gli oltre 100 giorni di siccità. La prolungata assenza di piogge ha già dimezzato la produzione di grano precoce in Italia, sia duro che tenero, in una stagione già instabile per l’assenza di import dall’Ucraina in guerra, e granaio d’Europa.

Per la Cia quanto sta accadendo dimostra ancora una volta la necessità di affrontare la crisi idrica con piani europei di adattamento climatico, di aumentare ricerca e innovazione a portata delle aziende agricole e l’esigenza di una nuova rete idraulica per il Paese.

“I cambiamenti climatici – ha sottolineato la Confederazione italiana agricoltori – stanno modificando di continuo le regole in campo, con le aziende a inseguire un equilibrio, comunque precario, per contrastare condizioni estreme, sia di siccità che di pioggia. Allo stato attuale, varietà precoci di frumento su terreno torboso avranno perdite superiori e fino al 50%. Quanto alle tardive, invece, se pioverà bene e arriverà nutrimento, il danno sarà più limitato per via del ciclo più lungo di maturazione, ma la perdita del 20% causa secca sarà irrecuperabile”.

“La combinazione tra condizioni del terreno e portata della pioggia fa la differenza – ha aggiunto l’associazione agricola- Se compatto c’è il rischio di ristagno e, quindi, fallanze e malattie fungine. Ma allo stesso tempo, se troppo arato, con poca acqua si può solo disperdere umidità, quando servirebbe anche contenere, a beneficio della concimazione e della qualità. Senza contare, in un’Italia disastrata a livello idrogeologico, il pericolo frane per fenomeni temporaleschi estremi”.

Secondo l’associazione servirebbero giornoi di pioggia almeno fino a maggio: “Ma le previsioni parlano ancora di instabilità e di cambi bruschi delle temperature che riaccendono le preoccupazioni per le gelate tardive. Quelle che nel 2021 provocarono oltre 800 milioni di danni alla frutticoltura estiva e primaverile”. La Cia sollecita quindi soluzioni incisive contro i cambiamenti climatici: “Strumenti più adeguati e flessibili, in ambito assicurativo e di gestione del rischio. Occorre portare a vantaggio delle imprese l’agricoltura di precisione e occuparsi della difesa attiva delle colture, incentivando investimenti in tecnologie specifiche di protezione sia tradizionali che innovative e multifunzionali”.

 

Condividi