Autore Redazione
mercoledì
19 Agosto 2015
22:00
Condividi
Cronaca - Alessandria

Confagricoltura lancia l’allarme: “a Gavi vigne devastate dagli ungulati”  

Confagricoltura lancia l’allarme: “a Gavi vigne devastate dagli ungulati”  

PROVINCIA – Non sono solo improvvisi temporali a mettere a rischio i grappoli “praticamente perfetti” maturati nelle vigne dell’alessandrino (clicca QUI per la notizia). L’uva, infatti, fa particolarmente gola agli ungulati che, soprattutto nelle ultime settimane, hanno “invaso e devastato” le vigne sulle colline di Gavi. Cinghiali e caprioli stanno divorando l’uva, ha denunciato Confagricoltura Alessandria, facendosi portavoce delle segnalazioni arrivate dagli associati. Senza interventi tempestivi, ha spiegato ad esempio Roberto Ghio di Bosio, gli agricoltori rischiano di non avere più neppure un grappolo da raccogliere durante la vendemmia. Da tempo, ha ricordato Confagricoltura, il mondo agricolo invoca una soluzione al problema dell’eccessiva presenza di ungulati. Una richiesta rimarcata anche con la petizione lanciata insieme alla Cia di Alessandria, poi  sottoscritta da 11.312 persone e 119 sindaci del territorio.  “Non è più possibile continuare in questo modo” ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli, chiedendo ad ATC e Provincia un piano di prelievo degli animali dai territori coltivati. “Siamo stanchi di fare la conta dei danni ogni anno. E’ necessaria un’azione preventiva radicale, che permetta ai nostri agricoltori di lavorare con serenità e con la certezza di un raccolto sano”.

A chiedere interventi urgenti per contenere i danni della fauna selvatica è anche Coldiretti Piemonte. Gli ungulati, ha sottolineato l’associazione di categoria, non sono solo un problema per gli agricoltori, ma anche un pericolo per gli automobilisti. L’ultimo incidente accaduto nell’aquilano, in cui un trentanovenne ha perso la vita nello schianto tra la sua auto e un cinghiale, “è l’ennesimo episodio che dimostra l’incontrollato aumento degli animali selvatici e, più specificatamente, dei cinghiali, il cui numero quest’anno ha superato il milione”. Anche Coldiretti Piemonte ha quindi invocato misure “straordinarie e strutturali nell’interesse, in primis, dell’incolumità pubblica, ma anche per preservare i territori e tutelare il lavoro degli agricoltori”

 

Tatiana Gagliano

 

Condividi