4 Aprile 2022
05:20
Da Valenza all’Ucraina per portare medicine e alimenti: “Come è possibile una guerra nel 2022?”
VALENZA – È una storia di solidarietà ma anche di immensa umanità quella che arriva da Valenza. Una storia che coinvolge diversi soggetti ma tutti con un unico intento: sostenere la popolazione ucraina colpita dalla guerra. E proprio dalla città dell’oro, e per la precisazione dalla Rsa Valenza Anziani lungo la circonvallazione ovest, mercoledì scorso è partito un furgone carico di medicinali e derrate alimentari destinati all’Ospedale distrettuale di Hertsa-Cernivtsi, dove centinaia di profughi hanno trovato riparo dagli orrori della guerra.
“La mia carriera è iniziata proprio in quella struttura“, spiega Rina Apriutes, ucraina di origini ma da tempo in Italia. La direttrice dell’Rsa Valenza Anziani gestita da Punto Service ha così organizzato una raccolta di generi di prima necessità per la sua gente. “Ma non ho fatto tutto da sola. Devo ringraziare gli abitanti di Valenza che mi hanno dato una mano, il supporto fondamentale, la Fondazione Valenza Anziani Onlus e anche Francesco e Pietro, che con il furgone dell’associazione sono arrivati sino al confine per portare ciò che l’ospedale aveva disperatamente bisogno in quel momento“, aggiunge.
Ed è proprio grazie a Francesco Burrometo, dipendente della struttura, e all’amico Pietro, ucraino che da tempo vive qui in Italia, che la spedizione è andata a buon fine. “Abbiamo viaggiato per 1800 chilometri con il furgone stipato di medicine, alimenti e ogni cosa che serviva per aiutare quella popolazione in difficoltà“, ci spiega Francesco. “Il momento più difficile è stato in Romania, perché lì non ci sono praticamente autostrade. Abbiamo percorso 400 chilometri in otto ore evitando buchi e prendendo strade piene di tornanti sulle montagne“. Ma alla fine il prezioso carico è arrivato al confine. “Ho visto una città fatta di tende. Tanti volontari provenienti da tutto il mondo ma anche molti ucraini e bambini. Una visione che mi ha stretto il cuore“.
Soprattutto perché Francesco si è immedesimato in quelle persone, in fuga da una “guerra che non avevano né cercato né voluto. È impensabile che nel 2022 succeda tutto questo. Spero che la guerra finisca presto per poter organizzare un nuovo viaggio, questa volta più piacevole e spensierato proprio in quelle zone“. Una volta scaricato il prezioso carico Francesco e Pietro sono tornati indietro con altri due passeggeri “una coppia arrivata ad Alessandria dove si trovano dei parenti. Verranno ospitati in città sino a quando la guerra non sarà conclusa“. Infine i ringraziamenti: “Senza la Fondazione Valenza Anziani, Punto Service e tutte le persone che hanno supportato l’iniziativa questo viaggio non si sarebbe mai fatto“.