20 Agosto 2015
22:00
Momenti di tensione nel carcere San Michele. Prima l’aggressione di un agente e poi il tentato suicidio di un detenuto
ALESSANDRIA – Momenti di forte tensione, mercoledì, nel carcere San Michele ad Alessandria. Come riferito dal Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, un detenuto ha aggredito un agente “per futili motivi”. Il poliziotto, ha raccontato il Segretario Regionale Sappe, Vicente Santilli, ha riportato lesioni alla testa e alla schiena ed è stato portato in ospedale in ambulanza. La giornata già complicata, ha aggiunto, è stata poi aggravata dal tentato suicidio di un altro carcerato che ha provato ad impiccarsi nella cella, ma è stato fortunatamente salvato dall’intervento di un agente. “Questa – ha denunciato il Sappe – è la realtà quotidiana con cui si confrontano le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria. Nell’indifferenza dell’Amministrazione!”
“Per cercare di risolvere il problema del sovraffollamento – ha spiegato poi Santilli – i penitenziari sono stati riorganizzati con il sistema della custodia attenuata, ossia si lascia la possibilità ai detenuti di trascorrere gran parte della giornata fuori dalle celle. Come Sappe, però, non condividiamo questa scelta perché le strutture penitenziarie non sono ancora organizzate per gestire questa situazione. Se non si ha la possibilità di organizzare corsi o attività utili anche al recupero dei detenuti, i carcerati trascorrono il loro tempo senza far nulla ed è proprio questa situazione che spesso fomenta la tensione e il nervosismo e, in alcuni, li spinge anche a compiere gesti estremi”.